Udienza Casinò: il Gup è in camera di consiglio
Dopo una camera di consiglio durata una ventina di minuti, il Gup Paolo De Paola ha deciso, rigettando in buona parte le acquisizioni documentali richieste dal pm Eugenia Menichetti. L’istanza fallimentare del Casinò, depositata ieri in Tribunale dalla Procura, non entrerà quindi nel fascicolo del procedimento penale in corso per falso in bilancio e truffa aggravata.
Le uniche produzioni ammesse dal giudice sono rappresentate da due sentenze: una del Consiglio di Stato passata in giudicato (ammissibile in quanto tale) e l’altra, dello scorso 25 ottobre, della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Valle d’Aosta, sui finanziamenti erogati dalla Regione alla Casa da gioco (sulla quale tutte le parti hanno prestato il consenso).
A questo punto, la discussione, comprese anche le repliche del pm e le controrepliche dei difensori, è conclusa. Il giudice si è ritirato per la decisione, attesa per il tardo pomeriggio. Pende ancora la richiesta al Gup degli avvocati Corrado Bellora e Maria Rita Bagalà (che assistono componenti del Collegio sindacale) di disporre una consulenza tecnica sulla correttezza dell’appostazione, nei bilanci contestati dalla Procura, delle imposte anticipate.
Se questa istanza – proposta dai due legali, peraltro, in subordine all’invocazione di assoluzione dei rispettivi imputati – venisse accolta, i tempi del processo si allungherebbero, per l’effettuazione della perizia. In caso di rigetto, il giudice uscirebbe dalla Camera di consiglio con la sentenza per gli otto imputati.