Un patteggiamento per i soldi prelevati con i bancomat rubati

13 Febbraio 2020

Era accusata di essersi impossessata delle carte bancomat di due ultraottantenni cui badava da qualche settimana come collaboratrice domestica e di averle usate nove volte, in sei giorni, per prelevare indebitamente 5.200 euro. Per quelle accuse, la 45enne Cinzia Davisod, residente a Quart, ha patteggiato oggi, giovedì 13 febbraio, dinanzi al giudice monocratico Maurizio D’Abrusco, la pena di 2 anni e 6 mesi di carcere.

L’accusa era rappresentata dal pm Francesco Pizzato, che aveva coordinato le indagini della Sezione di Aosta della Polizia postale e delle comunicazioni. Tutti i prelievi (tra il 30 marzo al 4 aprile dell’anno scorso) risultavano effettuati dagli sportelli automatici di due uffici postali, a Nus ed Aosta. Dall’analisi delle immagini della videosorveglianza era emerso che a ritirare era sempre la stessa persona, riconosciuta dai titolari dei due conti nella donna che li affiancava nelle faccende domestiche.

I bancomat erano custoditi, con i rispettivi pin, in due buste nei mobili di casa, non difficili da trovare per chi conosceva l’alloggio. Per evitare il ripetersi del reato, la Procura aveva anche ottenuto dal Gip – nel maggio 2019 – la misura cautelare degli arresti domiciliari per l’imputata (successivamente revocata). Davisod, oggi difesa dall’avvocato Valeria Casali, aveva patteggiato nel marzo 2018, per le stesse accuse, un anno di reclusione e 600 euro di multa (in quel caso, i prelievi contestati erano dieci, per 2.600 euro).

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