“Una banda di rapinatori seriali ci stava massacrando di furti”. Denunciati in tre
“Erano una banda di rapinatori seriali, ci stavano letteralmente massacrando di furti”. Non usa mezzi termini il maggiore dei Carabinieri Samuele Sighinolfi descrivendo l’operazione che nella notte del 25 novembre scorso ha permesso di individuare tre giovani residenti nell’hinterland milanese D. R., di 29 anni, M. G., di 30 anni E D. K., di 23 anni, presunti protagonisti di un raid di furti in appartamenti messi a segno nel giro di poche ore. Sette i “colpi”, due dei quali non andati in porto, compiuti fra Nus, Chambave, Châtillon, Verrès e Hône dai tre giovani di origine albanese che sono stati denunciati a piede libero. “Grazie alle segnalazioni dei cittadini – spiega il capitano Enzo Molinari della Compagnia di Saint-Vincent – siamo riusciti a bloccare la loro auto a Hône. Avevano con loro una ricetrasmittente e siamo certi che fossero in collegamento con un’altra auto, su cui probabilmente c’era la refurtiva dei furti della notte. Se l’avessimo trovata sarebbe scattato l’arresto in flagranza di reato”.
Sull’auto perquisita a Hône, di proprietà di una cittadina moldava residente a Milano, sono stati trovati strumenti da scasso e oggetti per un valore di circa 1.000 euro. “Bande di questo tipo – sottolinea il maggiore Sighinolfi – concludono il furto nel giro di pochi minuti portando con sé piccoli oggetti e denaro”. I tre albanesi, a un primo controllo, risultavano incensurati: “Secondo l’archivio – ha detto Molinari – sono presenti in Italia per asilo politico, ma con la ricostruzione dei loro alias abbiamo potuto risalire alle vere identità. Come tanti altri, sono pendolari del furto che si spostano dal loro luogo di residenza ad una distanza di due ore di macchina”.