Una valanga travolge e uccide il finanziere e guida Roberto Ferraris

15 Dicembre 2019

Era libero dal servizio e, approfittando della giornata soleggiata, si era concesso una uscita domenicale di scialpinismo da solo, in una zona che conosceva bene e dov’era stato spesso: la Punta Fontana Fredda, sopra Cheneil di Valtournenche. Durante la discesa, una valanga lo ha travolto: è morto così nel primo pomeriggio di oggi, domenica 15 dicembre, il 49enne Roberto Ferraris, brigadiere capo in servizio alla stazione del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Breuil-Cervinia.

Durante la salita con le pelli, l’uomo – originario di Casale Monferrato ed al Sagf ai piedi della “Gran Becca” dal 1994 – aveva chiamato la famiglia per segnalare di essere quasi arrivato dalla vetta (2.523 metri), da dove sarebbe sceso subito dopo. Era la tarda mattinata e, non vedendolo rientrare, attorno alle 13, la moglie si è preoccupata ed ha contattato i colleghi. Sul luogo sono accorsi, in elicottero, i tecnici del soccorso del Soccorso Alpino Valdostano e delle Fiamme gialle.

Il ritrovamento, sotto la massa di neve staccatasi, è stato rapido: Ferraris aveva con sé l’Artva. Chi lavorava con lui testimonia del suo ragionare da soccorritore anche quando non era in servizio, conscio dell’importanza di essere equipaggiato a dovere, ma anche della sua volontà di essere sempre pronto ad intervenire alla ricerca di altri. Purtroppo, una volta estratto il corpo, il medico non ha potuto che constatarne il decesso. La salma è stata trasportata alla camera mortuaria del cimitero di Valtournenche.

Da una prima ricostruzione dei colleghi, è verosimile che, scendendo, l’uomo sia passato su una “placca a vento” (un “guscio” gelato di neve molto instabile), con la valanga che è partita alle sue spalle, a quota circa 2.200 metri, e lo ha travolto. Il medico legale ha già effettuato l’esame esterno sul corpo ed il magistrato in turno è stato informato dell’accaduto. Il nulla-osta per le esequie è atteso nella giornata di domani, lunedì 16.

Oltre alle abilitazioni militari per la sua professione, Ferraris era anche guida alpina. Il suo nome è legato ad alcune vie aperte in Valle. Nel 2014, con François Cazzanelli, aveva aperto la “mista” sulle Grandes Murailles, battezzata “Banana Sprint”. La scorsa estate, il 23 agosto, era stato invece protagonista dell’apertura dell’ottava via attrezzata sulla Parete Dorata della Becca D’Aran, chiamandola “Sao Fede”, in memoria della guida del Cervino Federico Daricou, morto sul Grand-Combin pochi giorni prima.

Un toccante omaggio – sempre nel teatro naturale di quella conca di Cheneil ove Ferraris, da oggi, sarà ovunque lo sguardo riesca a posarsi – destinato a rappresentare la testimonianza imperitura dell’altruismo che il 49enne aveva cucito addosso, subito sotto la sua divisa grigio scuro. L’uomo lascia la moglie Chantal e due figli adolescenti.

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