Unité Mont-Rose, il Tar accoglie il ricorso contro l’aumento delle tariffe degli asili nido
Dopo la sospensiva di aprile, ecco la sentenza: il Tribunale Amministrativo Regionale dà ragione ai 17 genitori di Pont-Saint-Martin e Donnas che lo scorso inverno avevano deciso di dare battaglia ai rincari delle tariffe degli asili nido. Il Tar, cui si erano rivolte le famiglie depositando un ricorso contro gli atti assunti dalla Regione e dall’Unité des communes valdôtaines “Mont-Rose”, ha infatti deciso oggi di accogliere parzialmente il ricorso, annullando i provvedimenti che avevano dato il via all’aumento delle rette.
Inammissibile il ricorso contro la Regione…
I giudici, infatti, hanno ritenuto inammissibile l’impugnazione della delibera regionale (n.1565 del 30 ottobre 2015) relativa all’Approvazione del costo unitario di riferimento per gli enti titolari dei servizi socio-educativi rivolti alla prima infanzia, perché “trattasi di atto non lesivo” in quanto “la delibera regionale, pur prevedendo l’obbligo per gli enti locali di adottare misure di adeguamento tariffario, non stabilisce che gli aumenti debbano essere disposti in corso d’anno”.
…valido quello contro l’Unité
Al contrario, per il Tar la delibera dell’Unité des communes (53/2015) che "ha stabilito un aumento delle rette" con "efficacia dall’anno socio-educativo in corso" è "lesiva" perché "assunta dopo la scadenza dei termini di presentazione delle domande di ammissione al servizio", fatte sulla base di altri costi. Inoltre "è di tutta evidenza come un aumento delle tariffe disposto in corso d’anno possa avere un impatto devastante su interessi primari presidiati da norme costituzionali, quali quello alla tutela dei minori".
“Non si può trascurare – continua il Tar – che l’aspetto economico influisce fortemente sulle decisioni delle famiglie, le quali potrebbero determinarsi a ridurre le ore di fruizione o, addirittura, a trasferire i figli in altre strutture, con tutte le implicazioni negative facilmente immaginabili, soprattutto con riguardo ai bambini”. In merito al verdetto, l’avvocato Sacha Bionaz del foro di Ivrea, che assisteva le famiglie riccorrenti, ha espresso "massima soddisfazione".
Le spese processuali chi le paga?
Infine, il tribunale indica che le spese processuali devono essere poste “a carico della parte soccombente (2mila euro, a carico quindi dell’Unité, ndr), mentre possono essere compensate nei confronti della Regione Valle d’Aosta”.
L’origine della questione
Nel dettaglio, la delibera da cui origina la questione (adottata dalla Giunta regionale il 30 ottobre scorso) fissava a 170 euro mensili la tariffa minima con Isee fino a 6.000 euro, 317,86 euro con Isee tra 14.000 e 15.000, 566,67 euro con Isee tra 25.000 e 30.000 euro. Nella fascia 33.000-50.000 euro, quella in cui rientrano i ricorrenti, la tariffa è invece prevista progressivamente in aumento, da 620 fino a 750 euro.