“Uscirai solo con i piedi distesi”: uomo allontanato da casa per minacce e abusi

24 Febbraio 2020

“Uscirai di casa solo con i piedi distesi”. Minacce del genere alla moglie, al culmine di “dimostrazioni di gelosia morbosa”, assieme a percosse ed altri comportamenti vessatori, denigratori e violenti, hanno condotto il Giudice per le Indagini Preliminari a disporre l’allontanamento dalla casa familiare, con il divieto di avvicinarsi a tutti i luoghi frequentati dalla vittima, a carico di un uomo residente ad Aosta. Alla misura è stata data esecuzione da parte degli agenti della Squadra Mobile della Questura.

Nella relazione della donna con l’indagato, in passato, c’erano già stati analoghi comportamenti, per i quali era scattato un allontanamento. Era stato anche condannato per quegli episodi, ma lei – come non è infrequente in casi del genere – aveva acconsentito che rientrasse in casa. Le condotte non sono però cessate e, dopo essere stata colpita per l’ennesima volta dal marito, la vittima ha trovato il coraggio di denunciare, rivolgendosi alla Polizia.

Sono quindi iniziate nuove indagini, dalle quali è emerso che le vessazioni, le denigrazioni e le violenze erano praticamente quotidiane. Lui la accusava di non essere una brava moglie, né una buona madre (i figli sono grandi e non vivevano più con la coppia). Inoltre, ha spiegato il dirigente della Mobile, il commissario capo Eleonora Cognigni, “la costringeva ad eseguire le faccende domestiche riprendendola violentemente in caso di imprecisioni o ritardi per i quali la redarguiva, dando in escandescenza e lanciandole oggetti”.

Scene a cui si accompagnavano i controlli compulsivi del suo telefono, “accusandola falsamente di tradimento”. Percosse frequenti e lesioni. Elementi che, arrivati al Sostituto Procuratore Carlo Introvigne, titolare del Dipartimento d’indagine sui reati a sfondo familiare, hanno portato – nell’ottica di porre fine al calvario della donna – alla richiesta della misura cautelare nei confronti del marito, accusato del reato di maltrattamenti in famiglia. Il Gip l’ha concessa, la Mobile l’ha eseguita e lei può ora guardare a questa storia da una struttura protetta. Da dove proverà a ricominciare.

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