Vendita di profumi contraffatti, la Polizia denuncia una commerciante
Sugli scaffali del suo emporio aveva in bella mostra profumi di marchi prestigiosi: “Armani”, “Bulgari” e “Calvin Klein”, per citarne solo alcuni, in vendita a prezzi contenuti. Assolutamente falsi, per gli agenti della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale della Questura, che negli scorsi giorni – nell’ambito dell’ “Action Day”, mirato a contrastare l’abusivismo commerciale – hanno controllato l’attività, poco fuori Aosta.
Così, la proprietaria, una donna cinese di 41 anni, è stata denunciata per contraffazione di prodotti e loro introduzione in Italia. Contestualmente, sono state sequestrate cinquantatré confezioni di profumi, riconducibili a undici “griffes” blasonate. “La condotta – spiegano in Questura – è gravemente lesiva dei diritti dei consumatori e dell’interesse patrimoniale dei titolari dei diritti di sfruttamento sui marchi”.
Sulle confezioni sequestrate compare la dicitura “Falso d’autore”, spesso apposta su un lato, in modo comunque non evidente. Un “escamotage” sovente usato, in particolare nel caso dei cosmetici, nell’intento di eludere la contestazione della contraffazione. Oltre all’effetto di confondere comunque il consumatore, sul tema si è però pronunciata la stessa Corte di Cassazione nel tempo, con sentenze dalle quali emerge che tale menzione non esime dal reato.
Dalle verifiche compiute dalla Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale della Questura, diretta dal vicequestore Francesco Menchiari, è inoltre emerso che la ditta fornitrice della merce sequestrate risulta presentare sede fittizia a Roma. All’indirizzo dichiarato sorge un immobile in evidente stato di abbandono.