Versamento e scuse: i politici ritirano le querele per il video offensivo

13 Giugno 2019

È destinata a concludersi prima di arrivare in un’aula di Tribunale la vicenda del video, in cui politici valdostani vengono affiancati alla ‘Ndrangheta e a ruberie varie, realizzato inizialmente dal commerciante aostano Tiziano Gaino e poi sfuggito al suo controllo, passando di smartphone in smartphone, fino ad “atterrare” sui social network. I tre amministratori regionali che avevano presentato un esposto –  il presidente del Consiglio Emily Rini, l’assessore Mauro Baccega ed il consigliere sospeso Augusto Rollandin – hanno raggiunto, ognuno, un accordo con l’uomo: ritireranno la querela, a fronte di un versamento di mille euro a testa e di un atto di scuse.

La cifra verrà devoluta in beneficienza. Rini ha fatto sapere che la verserà all’associazione “Mano nella mano”, i cui volontari sostengono le famiglie di bambini nati prematuri, Baccega all’associazione “Viola”, che si prefigge l’aiuto delle donne colpite da tumori ed anche Rollandin effettuerà una donazione per la somma ricevuta da Gaino. Il commerciante ha inoltre assunto l’impegno – e sarà quanto completerà definitivamente l’accordo – a scrivere una lettera formale di scuse, destinata alla pubblicazione sui giornali locali.

A seguito dei tre esposti, il pm Francesco Pizzato aveva aperto un fascicolo per diffamazione aggravata dal mezzo di pubblicità. Dagli accertamenti, di cui era stata incaricata la Digos, era emerso come Gaino avesse inoltrato il video, tramite WhatsApp, ad alcune persone che conosceva. Per mano altrui, il filmato era quindi comparso su un profilo Facebook. Impostato come il trailer di una produzione hollywoodiana, firmata dall’inesistente “VdA Film Ladrons”, raffigurava anche – oltre agli autori dell’esposto, Laurent Viérin, Pierluigi Marquis, Luca Frigerio, Massimo Lattanzi, Gabriele Accornero, Gerardo Cuomo e Pasquale Longarini.

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