Vigile del fuoco morì in parapendio, indagato istruttore di volo
Terminate le indagini svolte dalla Guardia di finanza, c’è un indagato per la morte di Andrea Susanna, il Vigile del fuoco 46enne precipitato in parapendio il 14 ottobre 2019 nella zona del colle del Piccolo San Bernardo. Si tratta del presidente dell’associazione “Parapendio Valle d’Aosta” ed istruttore Andrea Caglieris (64 anni, di Sarre), cui il pm Francesco Pizzato contesta l’omicidio colposo per “imprudenza, negligenza e imperizia”, ovvero l’“inosservanza di leggi, regolamenti, ordini e discipline”.
Dagli accertamenti è emerso che la vittima, allievo dell’associazione, fosse priva del brevetto e, pertanto, non potesse volare da solo. Un dato che, agli occhi degli inquirenti, poneva Caglieris, promotore dell’uscita di quel giorno, in posizione di garanzia rispetto a Susanna, sia che (su questo, le testimonianze raccolte tra i numerosi partecipanti si sono rivelate discordanti) si trattasse di una lezione formale, sia di un’attività esterna ad un corso.
La Procura, a seguito anche di una consulenza ingegneristica, ha poi appurato che la vela usata da Susanna non presentasse difetti, ma che le condizioni meteorologiche di quel pomeriggio (“vento medio intorno ai 18 chilometri orari, con punte massime attorno ai 30 km/h”) “non fossero adatte ad allievi con poca esperienza”. La medesima valutazione riguarda anche il luogo dell’uscita (sopra il lago Verney, a 2.150 metri di altitudine), caratterizzato dal “permettere di volare sfruttando correnti ascensionali in prossimità di costoni montani”.
Secondo quanto ricostruito, Susanna era precipitato a terra, perdendo la vita, poco dopo il lancio, quando la sua vela si era chiusa generando “un moto elicoidale veloce”. Una situazione tale – è la tesi dell’accusa – da gettare nel panico il Vigile del fuoco, che con le indicazioni ricevute non è riuscito a gestire il parapendio. L’indagato, ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini, ha a disposizione una ventina di giorni per depositare memorie, chiedere al pubblico ministero ulteriori atti d’indagine o di essere sentito.