Vigili senza armi, con auto vecchie e non in regola. “A rischio la sicurezza degli agenti”
“Me sento un altro, più forte, pure la voce me esce meglio, più limpida, e poi me sento pure disinvolto”. Così il neo vigile Alberto Sordi descriveva alla moglie le sensazioni regalate dalla nuova divisa. Dell’orgoglio di esser parte di quel “Corpo” che Sordi ha impresso nella memoria cinematografica è difficile trovare traccia oggi nella dura lettera di denuncia, inviata dai sindacati della polizia locale di Aosta, al primo cittadino Fulvio Centoz, al Presidente della Regione in qualità di prefetto, al Questore di Aosta e al Presidente del Celva.
Le "gravi problematiche" che stanno influenzando in modo negativo il servizio e l’efficacia nei confronti dei cittadini e delle amministrazioni” riguardano: il parco auto vecchio e in parte fermo in officina per mancanza di fondi, divise lise e inutilizzabili che gli agenti hanno dovuto ricomprarsi di tasca propria, vigili senza arma o ancora la centrale operativa smontata e chiusa.
Il corpo di polizia di Aosta, che svolge anche servizio associato con i comuni di Sarre e Saint-Pierre, è dotata oggi di 15 auto, 4 moto e due biciclette. “Tutti gli automezzi di servizio a disposizione sono vetusti” scrivono i sindacati nella missiva “alcuni immatricolati negli anni 90 con altissimi kilometraggi di tutti i mezzi, condizioni dei pneumatici non in regola con quanto previsto dal codice della strada, dotazione ed equipaggiamenti spesso mancanti e danneggiati”.
Inoltre alcuni mezzi sono da tempo abbandonati nell’officina comunale “in attesa che l’Amministrazione trovi dei fondi per semplici interventi di manutenzione periodica” come la periodica revisione, la sostituzione delle gomme o ancora delle batterie.
“Questa situazione – continua la missiva – pregiudica l’operare in condizioni di sicurezza degli operatori in servizio di Polizia locale ma soprattutto pregiudica l’efficacia e la tempestività degli interventi di polizia sul territorio, problematica che si è aggravata” con l’estensione del servizio ai comuni di Sarre e Saint-Pierre.
E se le auto sono da rottamare non va meglio alle divise. “L’ultima dotazione di vestiario è datata 2011 e ad oggi agenti e sottoufficiali hanno gravi carenze di calzature, vestiario leggero e pesante”. Divise lise, rattoppate o comunque inutilizzabili che alcuni operatori hanno sostituito di tasca propria. “Tutto ciò ha comportato un uso della divisa senza uniformità e non conforme al regolamento”. Peggio stanno gli agenti di Saint-Pierre ad oggi ancora sprovvisti di arma.
E’ già stata mandata in pensione invece la centrale operativa, attivata nel 2008, “grazie ad un importante sforzo economico da parte delle precedenti amministrazioni” e “concepita come strumento fondamentale per garantire supporto, sicurezza e appoggio” agli agenti in servizio. Dopo essere stata a lungo inattiva e inutilizzata la centrale è stata chiusa e smontata “riversando l’incombenza delle operazioni al servizio di piantone e accoglienza del pubblico” con un allungamento dei tempi d’intervento delle pattuglie.
La dismissione della Centrale e il mancato rinnovo degli accessi informatici a banche dati “fondamentali per coloro che operano come organi di Polizia stradale”, denuncia la missiva, sta “impedendo lo svolgimento di alcuni servizi fondamentali per i cittadini”.
La lettera – la seconda inviata negli ultimi mesi – ha l’obiettivo, specificano i delegati sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Savt e Sivder, “non di alimentare la polemica ma di sensibilizzare le autorità competenti sull’impossibilità di svolgere in modo sereno il proprio ruolo”.
Le gravi mancanze denunciate, lamentano ancora i promotori della missiva, mettono a rischio, ormai già da tempo, “la sicurezza degli operatori di polizia locale” e "l’efficacia e efficienza del servizio".