Violenza sulle donne, una situazione ancora allarmante in Valle d’Aosta
In Valle le percentuali per i differenti tipi di violenza sono maggiori rispetto alla media nazionale e alle due regioni prese a confronto – Piemonte e Trentino. Più di un terzo delle donne, nella sua vita, è stato vittima di violenze fisiche e sessuali, un ulteriore 20% ha subito violenze fisiche, un altro 24% violenze sessuali, quasi il 6% uno stupro. La violenza è prevalentemente casalinga. Le vittime, spesso, conoscono i loro aggressori. Sotto la minaccia e la coercizione dei partner – mariti, fidanzati, compagni – le donne sono costrette ad avere rapporti sessuali che non vorrebbero, vengono picchiate, sfregiate e ricattate.
A fornire questo quadro allarmante è il primo rapporto sulle politiche di genere in Valle d’Aosta curato dalla Consulta regionale per le pari opportunità. I dati relativi alla violenza sulle donne sono in parte già noti, risalgono al 2006 e sono stati elaborati dall’Istat, ma il rapporto si è spinto più in là raccogliendo altri elementi, seppur parziali.
Nel 2009, in Valle d’Aosta al pronto soccorso si sono presentate 153 vittime, circa 40 in più rispetto al 2006. E ad esempio, le donne che, nel corso dell’ultimo anno, si sono rivolte all’Arcolaio – il servizio regionale che offre una collocazione adeguata in tempi rapidi a donne solo o con figli minori, maltrattate o in situazione di emergenza – sono coniugate (6 casi su 8), tutte con figli; hanno subito prevalentemente violenza psicologica ed economica, ma anche percosse e molestie sessuali.
Ai Carabinieri di Aosta sono arrivate 8 chiamate per violenza fisica e 1 sessuale; di queste chiamate 6 erano di donne giovani tra i 25 e i 34 anni. Altre 24 donne hanno contattato il Centro Donne contro la violenza. Con 19 di queste donne sono stati fatti dei colloqui e a 15 di loro è stata offerta una consulenza legale. Le statistiche elaborate su questi pochi casi mostrano ancora un quadro di violenze che tocca età e strati sociali diversi e che è poco visibile dall’esterno. Si tratta, infatti, di violenze che per la loro natura – psicologiche (18 donne) ed economiche (10 donne) – non implicano necessariamente manifestazioni evidenti. Sono coinvolte nella maggior parte dei casi donne italiane (68%), tra i 35 e i 44 anni (41%), coniugate (65%) con figli (78%). Donne che arrivano alla denuncia solo dopo periodi molto lunghi di abusi subiti (nel 39% dei casi la violenza dura da 3 a 5 anni, mentre nel 22% dei casi dura da oltre 10 anni).
Secondo i curatori della ricerca, si tratta di dati di difficile interpretazione, perché mostrano un volto della Regione inatteso, rispetto al livello di benessere complessivo che si registra. “Si tratta di un segnale di incremento della violenza – si legge nel rapporto – o, piuttosto, di una maggiore emersione del fenomeno, forse sospinta dalla fiducia nelle organizzazioni che si propongono di sostenere le vittime?”. Infatti, molti sono i soggetti in Valle che si sono attrezzati per offrire tutela alle donne che, con coraggio, denunciano gli abusi e le violenze.
QUI DI SEGUITO IL VIDEO sulla presentazione del Primo rapporto sulle politiche di genere in Valle d’Aosta.