A caccia di emozioni tra i banchi della Fiera: gli artigiani e le magie della materia
30 Gennaio 2010
La Fiera porta con sé il frutto della fantasia, della creatività, delle passioni e del legame che gli artigiani hanno con questa terra di montagna. I temi che hanno dato forma al legno, alla pietra ollare e alla materia più in generale ammiccano dai banchetti dei tanti scultori e intagliatori pronti dall'alba ad accogliere turisti e residenti. Tra i tanti artisti e tra i tanti piccoli e grandi tesori esposti ritroviamo, a partire dall’Arco d’Augusto verso piazza Chanoux, i manufatti di artigiani provenienti da tutta la Valle. I personaggi che hanno preso forma dai nodi del legno sono opera di Luigi Blanc. Les landzettes, maschera multicolore della vallata del Gran San Bernardo, fanno bella mostra di sé sul banco dello scultore Jacquin, a pochi passi dal quale, un gatto affacciato alla finestra, opera di Ugo Courgnier, guarda i passanti con aria curiosa.
Il centenario della morte dell’Abbé Cerlogne non poteva mancare tra i temi di ispierazione di questa Fiera. Così uno scrittorio intagliato nel legno e poi arricchito dal colore è l’omaggio all’illustre personaggio valdostano di Callego Selles Cristian. Giangiuseppe Barmasse e il figlio Florian non sono da meno, anzi, il mezzo busto che celebra Cerlogne rapisce lo sguardo dei passanti così come lo stambecco, in dimensioni reali, abbarbicato sul basamento di legno ai piedi delle Porte Pretoriane. E’ questa l’opera che soddisfa la curiosità degli estimatori di questo artista che ogni hanno porta in Fiera sculture quasi vive, come lo fu in passato la Reina in dimensioni reali che oggi trova spazio nell’atrio dell’Assessorato regionale all’Agricoltura.
Tra i piccoli mammiferi fa sorridere il topo davanti al formaggio di Ildo Horroz e intenerisce il neonato sorretto e quasi innalzato al cielo dalle due mani opera di Lucia Ansermin. Il tema equestre è quello scelto da Moreno Savoie che come ogni hanno porta questa sua passione in mostra: suggestivo il picador a cavallo che ci riporta subito nei paesi iberici. Maliziosa la scultura di Angelo Contini: una donna nuda balla la lap-dance attirando lo sguardo del pubblico in Fiera, così come quello dell’anziana signora con il foulard in testa che, intagliata nel legno e appesa poco più indietro, sembra disapprovare la scena. La natività, gli angeli e i personaggi del presepe di Francisco Augusta richiamano opere d’altri tempi, altrettanto fanno i tatà colorati di Paolo Cappelli, che ci riportano al Medioevo. Massimo Clos anche quest’anno ci stupisce con un’opera concettuale che ritrae un uomo proiettato verso il basso, una vertigine che conferma l’originalità di questo artista. Tra i personaggi curiosi non sfugge allo sguardo attento l’uomo chiocciola di Giuseppe Crestani, mentre attira i flash dei presenti l’opera di Guido Diemoz che immortala nel legno contrabbandieri al confine, appesantiti dai sacchi che portano sulle spalle. Non mancano a contorno di quest’opera altre sculture che richiamano scene di vita quotidiana legate al lavoro agricolo e del focolare.
Tutta poesia, infine, quella della pietra ollare di Andrea e Rino Collé: “fuga d’amore” e “non consumare l’acqua” sono due dei titoli dati alle piccole opere d’arte plasmate sulla morbida pietra. Leggere e danzanti per il vento che prepotente le sbatacchia a destra e sinistra sono le foglie di Angelo Giuseppe Bettoni. Foglie talmente leggere e reali che si ha quasi il timore di toccarle.
Sono questi solo alcuni dei tesori di questa edizione della millenaria Fiera che promette di regalare grandi soddisfazioni agli organizzatori vista la folla che da questa mattina calca le vie del centro di Aosta, alla ricerca di oggetti e manufatti frutto del sapiente e appassionato lavoro dei nostri artigiani.
Sono questi solo alcuni dei tesori di questa edizione della millenaria Fiera che promette di regalare grandi soddisfazioni agli organizzatori vista la folla che da questa mattina calca le vie del centro di Aosta, alla ricerca di oggetti e manufatti frutto del sapiente e appassionato lavoro dei nostri artigiani.