“Alias”, il nuovo album nel concerto esplosivo di Elnoir ad Aosta
Parola d’ordine intensità per Elnoir: nella voce, nella performance, nello spettacolo. La cantante ventiseienne valdostana, ha presentato venerdì 14 aprile alla Cittadella dei Giovani, il suo nuovo album Alias con un piccolo concerto. Un primo album completo per Elnoir che, attraverso questo lavoro inizia a raccontarsi e a togliersi le maschere, resa libera e potente dalla forza espressiva della sua musica. Sul palco del teatro della Cittadella, Elnoir ha eseguito otto brani originali tratti dal suo album e tre cover rivisitate e riarrangiate grazie al prezioso apporto di Pierre Baudin, polistrumentista producer e compositore che ha lavorato alla creazione di Alias insieme alla cantante.
Ad aprire il concerto, la voce di Amy Gontier con una breve esibizione di cover. Durante l’esibizione, raccontato per immagini dal fotografo Alessandro Cimma, ad accompagnare Elnoir sul palco, anche il performer e artista Leonardo Sinopoli.
Le atmosfere cupe e intense di Alias si fondono con le ombre del palcoscenico, quasi del tutto buio, illuminato solamente da luci colorate e – a tratti – da una luce “occhio di bue” concentrata sulla diva della serata. Le gonne voluminose e i brillantini dell’abito di Elnoir, creato da Fabio Porliod, sottolineano ogni suo movimento a partire dall’entrata in scena: “Io sono Alias, ho preso il controllo di Elnoir. Per anni ho visto e sopportato la falsità che sono stata. Tutto questo finisce ora” è la voce deformata e robotica dell’immaginario alias della cantante, un annuncio inquietante che spiega il tema del concerto: il riconoscersi finalmente sotto le proprie maschere.
In questo processo, tra una canzone e l’altra, i pezzi si compongono in un quadro di sofferenza e guarigione, riscatto e disperazione. La musica, dalle sonorità rock e dark, avvolge con i suoi potenti bassi tutto il pubblico mentre la voce carica di emozione di Elnoir esplode letteralmente accompagnando gli spettatori in un viaggio intimo e toccante. L’artista canta di una storia d’amore traumatica che le ha lasciato profonde cicatrici da cui solo ora, attraverso l’espressione artistica, sta cominciando a guarire.