Alla scoperta della “Saint-Marcel d’antan” con le Giornate Fai d’Autunno
Torna l’appuntamento con le Giornate Fai d’Autunno che in Italia, per la loro decima edizione, mettono in campo complessivamente visite in 600 luoghi solitamente inaccessibili o poco noti in 300 città. In Valle – domenica 17 ottobre – l’occasione sarà quella di conoscere la “Saint-Marcel d’antan”.
Un itinerario alla riscoperta delle tradizioni e delle usanze di un tempo nei piccoli villaggi, da Enchasaz sino a Seissogne, con visita esclusiva al santuario più imponente della Valle d’Aosta.
Tra i meleti di Seissogne, si potranno ammirare le case seicentesche, l’antico mulino e il vecchio forno ancora oggi utilizzato per la cottura del pane. Dal villaggio si scenderà in seguito, lungo una mulattiera nel bosco, all’abitato di Plout dove è prevista una visita esclusiva all’affascinante santuario di Notre-Dame de Tout-Pouvoir, le cui origini risalgono probabilmente al 1560, quando venne rinvenuto un simulacro della Madonna che divenne presto fulcro delle devozioni degli abitanti del luogo.
Con il passare del tempo il santuario divenne una meta sempre più frequentata dai fedeli e perciò nel 1714 gli abitanti dei villaggi circostanti decisero di costruire una cappella: il numero di devoti alla Madonna di Plout e le grazie ricevute aumentarono al punto di mutare il titolo in Notre-Dame de Tout-Pouvoir (Virgo Potens).
La struttura attuale, ultimata nel 1853, presenta una pianta a croce greca con una grande cupola al centro e un inaspettato pronao in stile neoclassico a quattro colonne, di colore rosa, con l’affresco raffigurante la Vergine col Bambino tra i santi Brigida e Pietro Fourier sulla facciata.
Nelle due nicchie esterne sono collocate le statue di san Grato e san Marcello, mentre all’interno le pareti sono ricoperte da affreschi e da centinaia di ex-voto lasciati dai pellegrini in segno di riconoscenza.
Nelle quindici nicchie del portico antistante l’edificio sacro sono invece affrescati i Misteri del Rosario. Accanto al santuario si potranno degustare e acquistare i prodotti del territorio, tra cui il Pan Ner appena sfornato.
Non solo, dato che in questa zona viene coltivata sin dal Settecento la mela Raventze, tra le più note varietà autoctone valdostane, utilizzata per la produzione del sidro di mele.