Dalla chitarra al pennello: più di sessanta musicisti internazionali espongono le loro opere a Bard
Tra musica e immagini esiste un forte legame. Lo testimonia la frequenza con cui i musicisti, spesso e volentieri, abbandonano momentaneamente i loro “ferri del mestiere”, plettri, microfoni e bacchette, per tentare la via della pittura e più in generale del segno grafico. Ma di solito questi esperimenti restano confinati nella sfera privata e intima di chi ha fatto della musica, e non dell’immagine, il proprio mezzo espressivo principale. Massimo Cotto, giornalista, speaker e talent scout, ha cominciato nel lontano 1992 a dare vita a un progetto ambizioso, recuperando le opere sconosciute di artisti famosi, per cogliere aspetti della loro personalità creativa che difficilmente vengono messi in luce. Da quella intuizione, nata casualmente un giorno a Los Angeles, a casa di Leonard Cohen, è nata l’esposizione “In my secret life”, inaugurata ieri a Bard, e visitabile fino al 22 novembre.
Massimo Cotto, ex direttore di Sanremo Lab, ha invitato un numero considerevole di musicisti, ma anche alcuni artisti dello spettacolo, a cimentarsi con pennelli e matite, e a esporre le proprie opere in una mostra collettiva itinerante, che girerà l’Italia per almeno due anni. Ogni città ospite dovrà devolvere almeno diecimila euro in beneficienza. Anche la Valle d’Aosta, che ha avuto l’onore di aprire la rassegna, ha contribuito donando cinquemila euro all’Associazione valdostana paraplegici e altrettanti alla onlus Costruire Insieme, che sta realizzando un villaggio in Madagascar per accogliere bambini denutriti e malformati.
Il risultato di questa singolare iniziativa è un percorso strutturato a finestre, ognuna delle quali conduce a una visione estremamente personale e inedita degli artisti coinvolti, che sono ben 67. E così, percorrendo i corridoi del Forte, è possibile scoprire opere di Paolo Conte, Vinicio Capossela, Francesco Renga, Tiziano Ferro, Laura Pausini, Federico Zampaglione, Giorgia e Giorgio Faletti, maggiormente noto nelle vesti di scrittore, ma anche di musicisti internazionali, come Janis Joplin, Miles Davis, Frank Zappa e Leonard Cohen, prelevati dalla collezione personale di Massimo Cotto. Non mancano anche alcuni artisti provenienti da ambienti non legati alla musica, come Dario Fo, Milo Manara, Huog Pratt, Vincenzo Mollica e Sergio Staino.
“In questi anni – ha spiegato Cotto – ho conosciuto innumerevoli musicisti che si sentono a proprio agio anche con i pennelli. Li ho convinti a partecipare a un’iniziativa a sfondo benefico, raccogliendo numerosissime adesioni. Sorprendentemente, non è stato molto arduo persuadere anche coloro che non avevano mai sperimentato la pittura prima di allora. Non si tratta tanto di una mostra di quadri bellissimi, perché non sempre lo sono, quanto piuttosto di una bellissima mostra di quadri”.