Deportati e partigiani in Valle: due serate a Charvensod

17 Gennaio 2012

L’olocausto, la lotta partigiana, le deportazioni, rappresentano ricordi indelebili per chi visse gli ultimi anni della seconda guerra mondiale. Anche in Valle d’Aosta tali eventi drammatici hanno lasciato tracce e testimonianze da ricordare. Per questo motivo la biblioteca comunale di Charvensod ha organizzato due conferenze, in collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta: la prima si svolgerà mercoledì prossimo, 25 gennaio, alle ore 20,45. Il titolo, “Dalle leggi razziali (1938) alla deportazione (1943-1945)”, evoca una delle pagine peggiori della nostra storia. In questo come in altri casi le vicende nazionali e quelle valdostane seguirono traiettorie comuni, dal momento che le leggi antisemite provocarono vittime anche tra le nostre montagne.

La seconda conferenza è prevista per lunedì 23 aprile, alle ore 20.45, sempre in biblioteca, e si intitola “Lo fouà di rappel: Charvensod nella Resistenza”. Protagonisti della serata, i militari internati in Germania, i valdostani alle prese con una vita quotidiana sempre più difficile, e naturalmente i resistenti. Per quanto riguarda questi ultimi, due episodi, in particolare, hanno segnato il comune di Charvensod. Il primo è il rastrellamento in paese affettuato dai fascisti il 28 aprile 1944, che portò alla fucilazione di tre ventenni del posto, Giuseppe Donzel, Yves Pellissier e Louis Vazier. Il fratello di Giuseppe, Giustino, scampato al massacro, entrerà a fare parte della banda Donzel costituita in onore del giovane trucidato. Il secondo episodio avviene quasi un anno dopo, il 9 aprile 1945. Il diciannovenne di Charvensod Guido Saba, partigiano della 87° brigata autonoma, trovato in possesso di documenti compromettenti, viene catturato e fucilato da un plotone di militi fascisti a Pont Suaz.
Entrambe le conferenze sono presentate da Marie-Rose Colliard, docente dell’Istituto storico della Resistenza.
 

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