Fabio Porliod fa sfilare “la Rinascita” a Parigi sotto lo sguardo di Brigitte Macron
Una rinascita nella città della moda, durante la settimana più importante per le sfilate mondiali. A Parigi, in un luogo mitico come Les Invalides, Fabio Porliod porta in passerella la sua nuova collezione, Rebirth, e in prima fila, a sorpresa, spunta la Première Dame Brigitte Macron.
Le sensazioni sono quelle tipiche delle grandi occasioni per lo stilista valdostano, che torna nella capitale francese per la settimana della moda, per sfilare a Les Invalides nell’anno in cui il celebre monumento compie 350 anni di vita: “Avevo già partecipato ad altri eventi durante la fashion week di Parigi. La prima volta nel gennaio 2017 quando ho presentato in anteprima il mio abito più conosciuto “Il Cigno Nero“, in un evento all’interno di una galleria d’arte. Poi 2 anni fa, nel settembre 2019, quando abbiamo portato per la prima volta in passerella il progetto Phoenix Alternative Models, sempre durante la fashion week parigina. Quindi questa è stata la seconda edizione di questo progetto.
Il progetto nasce insieme ad altre due persone: Romuald Desandré (documentarista), e Fabienne Sava Pelosse (atleta amputata). Romuald e Fabienne si sono conosciuti durante un altro progetto, in quel caso Fabienne partecipava ad una gara di trail e Romuald girava un documentario. Da lì hanno iniziato a parlare di come sarebbe stato bello organizzare una sfilata per donne amputate. Fabienne era un po’ titubante per le difficoltà che ci sarebbero state, a partire già dal fatto di trovare qualcuno disposto a vestirle. Romuald (zio di Fabio n.d.r), “a quel punto mi scrive per chiedermi se un progetto del genere potesse interessarmi e senza nemmeno pensarci ho risposto di sì. Da quel momento siamo partiti con l’organizzazione della prima edizione. Ci è voluto quasi un anno per organizzare il tutto ma è stato bellissimo”.
Il progetto parte da lontano quindi e l’idea di vestire delle ragazze amputate diventa una sfida che si fa forza della tenacia e della caparbietà che queste donne dimostrano in ogni momento della loro vita. Tenacia che contraddistingue anche Fabio, che della moda è riuscito a fare la sua vita, credendo in un sogno e impegnandosi perché diventasse realtà.
Alla base di Rebirth l’idea di una rinascita dopo le difficoltà della vita e, in questo anno particolare, anche da quelle che la pandemia ha lasciato sul cammino di ognuno. Questo progetto rappresenta anche il ripensare ai canoni estetici e a quello che si vede solitamente in passerella, tramutando vestiti e modelle in potentissimi “megafoni” dalla grande forza espressiva: “La mia nuova collezione si chiama Rebirth, rinascita. Una rinascita per tutti noi dopo la pandemia, una rinascita mia personale e soprattutto una rinascita per queste donne dopo l’amputazione. Colore, pizzi, ricami e duchesse: la parola chiave è stupire grazie ad abiti preziosi, che fasciano il corpo di una donna fiera ed elegante. Questa collezione è il simbolo del riscatto, una rinascita del corpo, ma soprattutto dell’anima. Inoltre, per la realizzazione di questa collezione, devo ringraziare Giesse Scampoli, che è una catena di negozi di tessuti con 36 punti vendita in Italia ed un negozio online con spedizione in tutta la penisola, perché hanno collaborato donando tutti i tessuti per questo progetto. Les Invalides è stata la location perfetta: lo staff ha da subito sposato la nostra idea e infatti, alla fine della prima edizione, ci hanno invitati anche per l’anno successivo. Poi, per motivi legati al Covid, l’evento è slittato di un anno”.
Questa rinascita (e questo ritorno nella capitale dell’Esagono), è stata impreziosita anche da alcuni ospiti speciali che hanno assistito alla sfilata di Fabio e che hanno voluto incontrarlo dopo lo show, segno che l’artista valdostano è apprezzato oltralpe e che le sue creazioni colpiscono nel segno e non lasciano indifferenti, anche per la carica emotiva del messaggio dello stilista vuole veicolare: “La presenza dello stilista Jean-Charles de Castelbajac è stata per me inaspettata, soprattutto quando poi ho ricevuto i suoi complimenti. Inoltre, alla sfilata erano presenti diverse ministre e anche l’ambasciatrice italiana Teresa Castaldo. Ad emozionarmi davvero molto, però, è stata la presenza della première Dame, Brigitte Macron: la first lady ha chiesto di incontrarmi per dirmi che gli abiti le sono piaciuti tantissimo e che alcuni in particolare l’hanno fatta sognare e per me questo ha significato tanto. Non potevo chiedere di più”.
Nel futuro di Fabio, ora, dopo questo tourbillon di emozioni parigine c’è ancora tanto lavoro e il bisogno di mettere a terra tutte queste sensazioni appena provate. Prossimamente, infatti, lo stilista di Nus cercherà di cimentarsi nello streetwear e nel prêt-à-porter, anche per misurarsi con un’altro concetto di abbigliamento, senza perdere di vista il suo atelier, che è la vera forza e fucina di idee: “Ancora forse non sono riuscito a realizzare bene tutto quello che è successo. Sono stati mesi duri per poter portare a termine la nuova collezione, ma direi che ne è valsa la pena. Continuo a provare forti emozioni pensando a questa sfilata. Per il futuro ci sono tanti progetti. Primo tra tutti c’è sempre il mio atelier a Nus da portare avanti e seguire tutta la mia clientela. Al tempo stesso sto ricevendo proposte per eventi e sfilate in Italia ed all’estero. Le valuterò una ad una perché purtroppo non si può fare tutto. A breve ci sarà il lancio della mia linea d’intimo uomo con la collezione di prêt-à-porter di t-shirt e felpe con il mio nuovissimo ecommerce che sarà presto online”.