Film Commission VdA si prepara a un nuovo anno di grandi opportunità per la Valle
Non solo film e supporti a grandi produzioni cinematografiche: la Film Commission Valle d’Aosta ha avuto un 2020 che, nonostante la crisi dell’industria, ha portato nella regione diverse produzioni, anche inaspettate.
Oltre a Rocco Schiavone, la cui crew, come spiega la direttrice Alessandra Miletto, “è riuscita a venire a girare ad Aosta quest’estate, trovando insieme alla Film Commission un modo per garantire la sicurezza e non rinunciare all’occasione, e che aspettiamo annunci presto la messa in onda di questa stagione”, hanno scelto la Valle D’Aosta altre produzioni, permettendo alla Valle di candidarsi anche come luogo ideale per videoclip musicali.
Arrivano così in Valle 2 produzioni di videoclip di tutto rispetto, quello di Loredana, giovane rockstar svizzera che, nonostante in Italia non sia così famosa, in Germania e nella Svizzera tedesca raggiunge fino a 25 milioni di visualizzazioni su YouTube: “Ci avevano contatti per poter girare sulla Diga di Place Moulin e a Courmayeur, in particolare a Skyway – spiega la Miletto -, nonostante non conoscessimo Loredana, devo ammettere che la sua celebrità nei paesi germanofoni era un dato di fatto e il video girato qui ha già raggiunto e sorpassato le 4 milioni di visualizzazioni, il che è un gran risultato per noi. Il progetto è arrivato tramite Shooting in the Alps, che fa riferimento a Paolo Sassi, con cui avevamo già collaborato”. Anche l’italianissima Miss Keta ha scelto la Valle per girare il clip di Giovanna Hardcore, dividendosi tra il lago di Verney, il Piccolo San Bernardo e il castello di Cly, a metà tra un’amazzone e un’incantatrice di rosso vestita : “Il progetto di Miss Keta è arrivato in maniera autonoma, come spesso accade per i videoclip musicali, ma abbiamo dato loro tutto il supporto necessario e, anche se spesso quando le produzioni sono indipendenti avere dei feedback diventa difficile, questi sono risultati notevoli per noi e per la regione”.
La Valle D’Aosta diventa quindi terra sempre più ambita dai location manager di videoclip; negli ultimi anni questo tipo di produzioni arrivano ad essere anche fino a 6 l’anno, ma “non sono la soluzione migliore per far lavorare le maestranze locali – continua Miletto -, poiché arrivano già organizzati per svolgere il lavoro internamente”. Per permettere ai lavoratori valdostani del settore di mettersi alla prova con produzioni più grandi, la Film Commission ha in programma, oltre che laboratori di formazione continui, soprattutto di cercare di attrarre lavori internazionali e italiani di altissimo livello: “Il nostro obiettivo è senza dubbio quello di affrontare al meglio un anno che sarà ancora senza festival in presenza, ma siamo consapevoli che lavoreremo molto sulla formazione, soprattutto dei professionisti, e ci rivolgeremo alle scuole proponendo laboratori, sperando in una soluzione in presenza. Senza i festival e senza i mercati al 100% ancora per un po’, questo è il momento di generare le idee, di puntare sulle risorse umane che abbiamo in Valle d’Aosta e che hanno bisogno di percorsi di formazione seri per essere pronti alla riapertura di questo mondo e della sua industria. A fine dicembre abbiamo presentato il piano di attività per il nuovo anno, ovviamente molto flessibile viste le circostanze, ma comunque che denota la volontà comune di crescere e lavorare”.
Nonostante il mondo cinematografico sia abbastanza fermo, la domanda di contenuti è in forte crescita, anche se le sale cinematografiche sono chiuse al pubblico; i set aperti sono molti e forse una quadra per lavorare in sicurezza è stata finalmente trovata: è in questa atmosfera che la Film Commission VdA riceve diverse proposte e attende anche con trepidazione alcune risposte, come quella di una produzione internazionale davvero importante che sembra aver messo gli occhi sulle meraviglie valdostane, ma che si sta facendo attendere.
A spiegarlo, mantenendo il più grande riserbo, è ancora la direttrice Alessandra Miletto: “Diciamo che al momento aspettiamo la messa in onda e l’uscita nelle sale di molte produzioni, da Rocco Schiavone a Diabolik (girato a Courmayeur n.d.r.), e aspettiamo anche l’esito di diversi sopralluoghi che erano stati fatti per una produzione che raramente la Valle D’Aosta ha visto, qualcosa di davvero importante. Come sempre queste risposte arrivano da un giorno all’altro, ma noi ci faremo trovare pronti a lavorare subito e a far diventare la Valle sempre più attrattiva per l’industry cinematografica”.