Fiorella Mannoia e Danilo Rea illuminano con la musica il Forte di Bard
La scenografia essenziale, un pianoforte, un microfono e tante piccole candele ai piedi del palco, e la bellezza della Piazza d’Armi del Forte di Bard hanno esaltato le emozioni già potenti della voce e della musica. Fiorella Mannoia e Danilo Rea, uno dei musicisti jazz più apprezzati del nostro paese, ieri sera hanno incantato il pubblico che si è goduto la tappa valdostana di “Luce Tour”, inserita come prima data dell’edizione 2023 di Aostaclassica.
A salire sul palco per primo è Danilo Rea che si esibisce da solo: è un medley di classici, dieci minuti di virtuosismi e improvvisazioni al piano. Poi la “rossa” della musica italiana appare tra gli applausi del pubblico e parte l’alchimia sonora sin dalle prime note di “Oh che sarà” e di “Come si cambia” e “C’è tempo” di Ivano Fossati.
Il sodalizio dei due artisti è consolidato, l’intesa è perfetta. Del resto racconta Fiorella sottolinea “ci conosciamo da 25 anni e in tutto questo tempo non ci siamo mai persi”. La Mannoia canta, si muove, balla, parla con il pubblico e trasforma la grande piazza in uno spazio intimo e informale. Per non inciampare si toglie le scarpe “La mia figura con il tacco ormai l’ho fatta”.
C’è spazio anche per brani di Pino Daniele, Francesco De Gregori, Franco Battiato, successi che hanno accompagnato la vita dei due artisti e di molti nel pubblico che cantano, applaudono e partecipano, ma anche Besame mucho del compositore cubano Osvaldo Farrés.
Il concerto a lume di candela dura oltre un’ora e trenta. Poi Mannoia e Rea , “come vuole la tradizione dello spettacolo”, si fanno richiamare sul palco per il bis e propongono “Margherita”, uno delle loro canzoni più amate, ma anche “Quello che le donne non dicono”, tra i brani più celebri e attesi di Fiorella.
Il pubblico non resiste e per l’ultima – “Che sia benedetta” – si alza e va sotto il palco. I commenti alla fine sono pressoché unanimi: un’esperienza emozionante in un’atmosfera magica.