Flop della Scuola plurilingue, i promotori puntano il dito contro l’Assessorato

04 Febbraio 2015

C’è rabbia e delusione fra i promotori del progetto Ecole en langues Vda all’indomani dell’annuncio da parte dell’Assessore regionale del naufragio dell’iniziativa.  Jeannette Bondaz, Annitta Tudor e Riccardo Camerlo hanno appreso la notizia solo ieri sera, come gli altri genitori presenti alla riunione a Palazzo regionale.
“Da quindici giorni cercavamo di contattare l’Assessore per capire cosa stesse succedendo” spiega Bondaz. Da tempo, infatti, si rincorrevano le voci degli esiti, negativi, delle votazioni dei collegi docenti, chiamati ad esprimersi sull’iniziativa. Voci confermate ieri dall’Assessore. “E’ vergognoso scaricare le responsabilità dell’arresto del progetto sulle istituzioni scolastiche e sugli insegnanti. Per ragioni che non sappiamo l’assessorato non ha informato dirigenti e insegnanti in tempi utili e sicuramente una parte degli insegnanti ha votato contro perché non sufficientemente informata” chiosa Jeannette Bondaz. “Ci ha fatto strano vedere ieri al tavolo di presentazione del progetto la Sovrintendente Sampietro quando solo dieci giorni fa è stata accusata pubblicamente dall’Assessore di aver bloccato l’iter dell’iniziativa”. Si sentono presi in giro i promotori. “Come ci era stato chiesto abbiamo aspettato e riposto fiducia nell’ente competente accorgendoci però che l’assessorato è stato inadempiente: non sono riusciti a mandare per tempo una lettera di presentazione ai genitori, con un semplice formulario di preadesione e tanto meno a convocare la conferenza dei servizi, figurati se riuscivano a far partire la sperimentazione”.

Il progetto nei mesi scorsi aveva raccolto il sostegno di 400 persone. “Molti insegnanti che lavorano attivamente nel mondo della scuola si erano detti disponibili ma in questo momento non hanno potuto offrire le loro competenze per la partenza di questo progetto”. Il fallimento dell’iniziativa in Valle d’Aosta, per i promotori, dimostra il fallimento dell’attuale sistema. “In giro per il mondo questi esempi esistono e funzionano, continuiamo a sentirci dire che il sistema bilingue valdostano è un’eccellenza e dopo 30 anni ci rendiamo conto che non siamo neanche in grado di fare partire una piccola sperimentazione. Il potenziamento del francese in Valle d’Aosta è sempre stato imposto e questo ha portato ad odiare questa lingua. L’iniziativa della scuola plurilingue offriva invece la libertà di scelta”.

Nonostante l’amarezza i promotori guardano avanti. “Abbiamo perso otto mesi e siamo di nuovo al punto di partenza, fiduciosi però del fatto che il progetto rimane integro della sua validità e rafforzato dai genitori che si sono aggregati e dalla società intera che si è mossa in questa direzione. Da per tutto si parla dell’inglese come lingua di insegnamento, il nostro progetto andava in quella direzione. Da domani valuteremo soluzioni alternative come le scuole private parificate oppure ci rivolgeremo fuori valle a Torino o Milano dove esistono delle scuole europee " annuncia Bondaz “Peccato perché così non tutti potranno sfruttare quest’opportunità. A perderci ancora una volta è stata la Valle d’Aosta e le future generazioni che continueranno a essere chiuse al mondo”.

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