Il Conservatoire inaugura l’anno accademico 2023/4
Inaugurato nel pomeriggio di ieri, sabato 2 dicembre, nell’Auditorium Renato Callisto Alliod, l’anno accademico 2023/24 del Conservatorio della Valle d’Aosta. A introdurre il concerto dell’orchestra, esprimendo ringraziamenti alla collettività e soddisfazione per l’attuale posizione dell’Istituto, la sua presidente Giovanna Sampietro: “Nonostante il nostro istituto non abbia aderito al processo di statizzazione, rimanendo l’unico non statale e correndo il rischio di essere monade isolata, il Conservatoire è stato ricompreso a pieno titolo nelle procedure avviate dal MIUR e si è visto riconoscere un finanziamento annuale integrativo, grazie a cui è stato anche possibile procedere con l’indizione di 4 concorsi per un totale di 5 posti a tempo indeterminato”.
La musica come conoscenza, trasformazione e opposizione
Negli interventi istituzionali che hanno introdotto il concerto, la musica è stata via via fotografata come arte e strumento di pensiero, conoscenza e resistenza. Leggendo l’attualità alla luce delle parole del Candide di Voltaire che descrivono la violenza e quelle di Shakespeare di La Tempesta che intimano ad ascoltare la musica, Sampietro ha messo in luce il carattere pragmatico del Conservatorio: “Siamo tutti chiamati ad agire, creando solidarietà oppositiva. Con la nostra presenza e il nostro lavoro qui vogliamo dimostrare che un riscatto è possibile”.
A unirsi a lei, la dirigente dell’Istituto Marinella Tarenghi che, individuando nella natura inclassificabile per età, anagrafica, nazione, regione di provenienza o livello di competenza dei membri del conservatorio il cuore identitario e pulsante dell’Istituto, ha evidenziato come il cambiamento sia proprio nella natura eterogenea della comunità che lo compone: “La musica e l’arte possono essere strumenti efficaci per trasformare il mondo e reagire”.
Nelle parole di Jean-Pierre Guichardaz, Assessore ai Beni e alle attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali, il Conservatorio è da sempre crocevia culturale dei valdostani e luogo in cui ascoltare e scoprire se stessi: “La storia di tanti valdostani intercetta nel suo scorrere la storia del conservatorio: chi lo conosce, ha la possibilità di incontrare quegli elementi di crescita personale e di maturare quel senso critico che rendono responsabili e consapevoli della propria identità e delle proprie radici”.
La musica di Saverio Mercadante in Valle d’Aosta
Durante l’inaugurazione, l’orchestra dell’Istituto si è esibita nel Secondo Decimino in Mi♭ maggiore (1858) – Allegro giusto, Minuetto di Saverio Mercadante concertata da Selene Framarin e nel Divertimento in Re maggiore KV136 – Allegro Andante Presto di Wolfgang Amadeus Mozart concertata da Fabrizio Pavone.
Perché suonare oggi Mercadante? A spiegarne le motivazioni e a raccontare la figura di questo affascinante compositore italiano dell’Ottocento, Jefferson Curtaz: “Mercadante non è mai stato ad Aosta, ma la sua musica è giunta qui. Ci siamo accorti della presenza dei suoi manoscritti autografi nella torre della biblioteca. L’editore Suvini Zerboni li ha visionati e ha proposto una collaborazione volta alla pubblicazione di 4 titoli: ne è quindi nato un progetto di ricerca sostenuto dal Consiglio di Amministrazione. Abbiamo già pubblicato due quartetti, seguirà a breve il decimino e un quarto titolo chiuderà la collaborazione. Sapere che in Italia un compositore dell’Ottocento si è dedicato a scrivere musica strumentale in un panorama che ruotava attorno al teatro, alla musica d’opera e alla musica vocale è un fatto rilevante dal punto di vista storico e musicologico che vogliamo condividere con voi”.