Il Forte di Bard raccontato in una graphic novel

30 Novembre 2021

“Questa è meravigliosa” commenta indicando una vignetta, “Anche questa. C’è solo l’imbarazzo della scelta!”. Margherita Barsimi, insegnante di lettere in pensione, guarda con ammirazione la fresca creazione: “Fort, bien Fort, très Fort!sottotitolata “Storie attorno al Forte di Bard. Si tratta di una graphic novel, “un gradino più in alto rispetto al fumetto, perché c’è molto più testo. E’ un’assoluta novità, non c’è nulla del genere in Valle d’Aosta” decanta Barsimi “è un primo di soggetto valdostano fatto da due valdostani”.
La produzione è infatti tutta sua e di Fabio Roveyaz, illustratore e grafico non di mestiere ma di passione, che, tra le altre sue attività, ha vinto il concorso per la decorazione del carro dell’ultima edizione del Carnevale di Ivrea. 

Questo libro “è un tuffo nella storia attraverso un mezzo piacevole. E’ il culto del bello” continua “Per me la storia è già la bellezza in sé, ancora di più se la si trasporta in un’ opera del genere”. 

Pagine del fumetto

Tutti sappiamo che Napoleone distrusse il Forte, ma chi lo ricostruì?

L’insegnante è partita da un “terreno dissodato”, in quanto aveva già scritto due volumi su Bard, che hanno oggi 30 e 20 anni. 
In questo nuovo progetto ha voluto concentrarsi su una questione che la tediava: perché si inneggia a Napoleone che ha distrutto il Forte e non si parla quasi per niente di chi l’ha ricostruito? 
“Non è grazie al vecchio castello se il Forte è quello che è adesso. In fondo poteva trattarsi di un castello qualunque” riflette Barsimi. 
Il merito va al suo ricostruttore, al Cavaliere Francesco Antonio Olivero

Questo personaggio entrò in scena quando il nuovo sovrano Carlo Felice, fratello di Vittorio Emanuele I, propose di ricostruire il Forte. Il lavoro durò dieci anni e si impiegarono 1500 operai. Il complesso sarebbe stato in grado di ospitare 420 uomini con una riserva di vettovaglie di 3 mesi, tuttavia non avrà mai la possibilità di mettere alla prova il suo primo fine, quello di opporsi a un eventuale attacco dalla Francia.

Nell’introduzione al fumetto è inserito un immaginario discorso dell’ingegnere: “Assistere alla trasformazione della mia fortezza in prigione, te lo confesso, è stato per me motivo di grande sofferenza. Quanto mi piace, ora, a distanza di 188 anni vederlo invaso da frotte di turisti. La mia preoccupazione era di costruirlo inespugnabile, non certamente per accogliere visitatori!” 

Sempre nell’ottica di conferire a Olivero il merito di cui è degno, Barsimi si lascia ispirare dalla sua innata indole “da prof”. Secondo l’insegnante, gli scolari sono spesso portati a svolgere attività all’interno del Forte di Bard senza tuttavia essere abbastanza informati e probabilmente senza conoscere la figura di Olivero, in più sovente sono per primi i loro accompagnatori a non esserne istruiti. Ed è a partire da questo frangente che ha costruito la storia. Il racconto parte da uno scolaro “non proprio esemplare”, Martino, che durante una visita al Forte cade in un portale del tempo. Ha così l’opportunità di incontrare Olivero, che gli racconta in prima persona tutta la storia.

A introduzione del racconto, “abbiamo voluto fare una carrellata dei personaggi protagonisti” spiega Barsimi. Si è preso spunto dalle Funzioni di Propp, degli appellativi che un antropologo russo ha coniato analizzando una serie di leggende, tra cui l’eroe, l’antagonista, l’aiutante.

I personaggi del racconto definiti ispirandosi alle Funzioni di Propp

Succede questa introduzione la presentazione scritta da Joseph Rivolin, fino a tre anni fa  direttore dell’archivio storico, appassionato di fumetto, oltre che di Bard. Qui definisce il libro  “un esempio istruttivo dell’interazione tra la ‘grande storia’ dei sovrani e degli eserciti e la cosiddetta ‘microstoria’ della gente comune”.

Da puntate a libro

“E’ un lavorone” rivela Barsimi, riferendosi soprattutto alla parte pratica eseguita da Roveyaz. Per questo il lavoro si è dilatato in un anno: durante tutto il corso del 2020, ogni 15 giorni, la graphic novel usciva a puntate sul Corriere della Valle, così da dare il tempo all’illustratore di realizzare le tavole successive. L’ultima uscita è avvenuta il 5 maggio 2021, anniversario dei 200 anni dalla morte di Napoleone. I lettori del settimanale sono rimasti così tanto affascinati dalla bellezza delle vignette e dalla novità del progetto che quando sono state esposte in vetrina da Rigoli a Pont-Saint-Martin molte persone domandavano se era possibile acquistarle. A questo punto “ho capito che i tempi erano maturi e ho chiesto alla Tipografia Valdostana di farmi un preventivo di stampa”. Dopodiché è stato firmato un accordo tra i comuni della Comunità Montana: ogni comune, in base alla popolazione, ha comprato una quota di copie “chi duecento, chi trecento, chi trenta, come Perloz che è molto piccolo. Quasi tutti i comuni della Bassa Valle hanno aderito” testimonia la professoressa.

Margherita Barsimi ha redatto la storia e Fabio Roveyaz ne ha estrapolato le parti da trasformare in fumetto. “E’ simile all’opera lirica: si parte dal trasformare l’idea in libretto. Nel caso del fumetto, si inizia dal racconto” esemplifica.

Gli autori

Nelle ultime pagine del libro infatti viene svelato come Fabio Roveyaz realizza le sue opere; “nelle presentazioni faremo proprio questo lavoro” dichiara Barsimi. In occasione della prima presentazione del libro, il 10 dicembre, l’illustratore disegnerà in diretta davanti ai bambini delle classi terze, quarte e quinte della scuola elementare. Il sindaco regalerà a ognuno una copia, “per questo non l’ho ancora messo in vendita, perché  vorrei mantenere la sorpresa” specifica l’insegnante. “Il sindaco di Hône mi ha detto che gli piacerebbe farlo anche da loro. Poco fa Fabio mi ha chiamata per dirmi che è stato contattato dalla Brivio per fare la presentazione. E’ un inizio”. 

La copertina della graphic novel

“Il personaggio a sinistra è Allasina, un contadino di Torgnon (una frazione tra Donnas e Pont-Saint-Martin). Sta offrendo a Napoleone una coppa di vino, appena dopo che i suoi soldati hanno distrutto la sua cantina e le sue botti. Napoleone gradisce talmente tanto la squisitezza del suo vino che lo ricompensa per i danni che gli ha causato. Gli paga un’indennità, poi parte per Ivrea” spiega Barsimi.

La rupe senza il Forte

“Io è da sempre che cerco di immaginare come poteva presentarsi la rupe di Bard senza il Forte e senza il castello” confida Margherita Barsimi “Ed ecco che ho trovato questa stampa del 1830 appena prima che iniziassero i lavori. Fabio l’ha trasformata in disegno”.

 

La sagoma di Napoleone

“Credo che questa tavola sia bellissima perché c’è Napoleone che è ridotto solo a una sagoma” .

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