“Il ritorno dell’upupa” vince il XVII Gran Paradiso Film Festival

02 Settembre 2013

E’ stato assegnato alla pellicola "Il ritorno dell’upupa” (“Die Rückkehr des Wiedehopfs”, Austria 2012) dei registi Florian Berger e Stefan Polasek il XVII Trofeo Stambecco d’Oro – Premio Conseil Régional de la Vallée d’Aoste, pari a euro 5.000. Il film conquista anche il Trofeo Stambecco d’Oro Junior assegnato dal pubblico dei bambini.

Il documentario vincitore ha preceduto “La mia vita da tacchino” di David Allen e “Mille e una traccia” di Erik e Anne Lapied. Il premio per il miglior cortometraggio della sezione CortoNatura è stato vinto da “Feral”di Daniel Sousa (U.S.A. 2012)

La giuria tecnica, presieduta dal noto etologo Danilo Mainardi, ha assegnato i seguenti premi:
– Premio Parco Nazionale Gran Paradiso (pari a Euro 1.500): “More than honey” (Un mondo in pericolo) del regista Markus Imhoof (Svizzera 2012). Motivazione: Un viaggio in volo, su una focale macro, dove in primo piano si muove ronzando l’ape, prezioso insetto che permette la riproduzione a un’infinità di esseri viventi. Più di un terzo delle nostre derrate alimentari dipende dall’impollinazione delle api. L’ape, piccolo animale che trae forza dalla sua rigida organizzazione sociale, è oggi in pericolo, e questo grande documentario, altamente pedagogico grazie al testo scientifico e a immagini di grande impatto, ci spiega il perché.
– Premio Marisa Caccialanza (pari a Euro 1.500): “Life size memories” (Ricordi a grandezza naturale) di Frederique Lengaigne e Klaus Reisinger (Austria 2012). Motivazione: Film a tratti spietato, duro e violento, ma proprio per questo capace di risvegliare sentimenti di amore e di compassione per una natura forte e libera che rischia di diventare soltanto un “ricordo a grandezza naturale”. Straordinario e commovente il gesto di consolazione della madre per il figlio torturato.
– Premio WWF Italia: “Wüstenschiffe-Von Kamelen und Menschen” (Le navi del deserto: storie di uomini e cammelli) del regista Georg Misch (Germania 2012). Motivazione: A parte pochi e misteriosi esemplari sperduti nelle immensità dei deserti mongoli, il cammello è fondamentalmente un animale domestico. Ecco dunque che parlando del cammello non si può non parlare dell’uomo. Il ricco e ben confezionato documentario di Georg Misch prende così una connotazione decisamente etnografica, e ci mostra le diverse culture legate a questo animale potente ed elegante. Fino ad assumere tratti ironici nel raccontare l’amore quasi fanatico dei tifosi delle gare al galoppo sulle dune dei deserti in Arabia.
– Premio Lipu-Mario Pastore: “My life as a turkey” (La mia vita da tacchino) di David Allen (Inghilterra 2011). Motivazione: Ci presenta l’etologia di un animale che conosciamo poco: il tacchino selvatico. Con un’avvincente costruzione narrativa, viene raccontata la sorprendente esperienza di Joe Hutto in compagnia dei suoi tredici tacchini, dalla schiusa delle uova al distacco finale dopo un anno di vita in comune. Il protagonista si mette sulle orme di Konrad Lorenz e ci dà una dimostrazione inconfutabile e lampante della fondatezza della teoria dell’imprinting.

Il Festival ha registrato quest’anno più di 9500 presenze tra proiezioni nelle diverse sedi ed eventi De Rerum Natura.
“La XVII edizione del Gran Paradiso Film Festival ci ha regalato una doppia soddisfazione: dal punto di vista della qualità e della quantità –sottolinea in una nota Luisa Vuillermoz, direttore artistico della rassegna –i numeri registrati sono il segno del grande successo del Festival, che ha proposto una programmazione di film e di incontri di grande valore e originalità. L’entusiasmo del pubblico che ha seguito il Festival è il segno tangibile che il binomio Natura e cultura rappresenta per il Gran Paradiso una scommessa vincente”.
 

Exit mobile version