La seconda edizione di FANThéâtre ha visto 2.351 spettatori
Con il doppio spettacolo di “Un sacchetto di biglie” della compagnia teatrale “Bam Bam Teatro” di Verona, scritto e diretto da Lorenzo Bassotto e tratto dall’omonimo romanzo di Joseph Joffo, si è chiusa la seconda edizione di “FANThéâtre”, spin-off del XXII Festival internazionale di teatro per ragazze e ragazzi Città di Aosta “Enfanthéâtre” dedicato al pubblico più adulto delle scuole secondarie di primo e di secondo grado.
Complessivamente sono stati 2.351 gli spettatori – 1.123 delle scuole medie e 1.228 delle superiori – che hanno assistito alle otto rappresentazioni (due per ogni spettacolo) dei quattro appuntamenti inseriti nel cartellone di “FANThéâtre”: “Frida” della compagnia teatrale Barabao Teatro (571 spettatori); “L’Oreste”, spettacolo co-prodotto da Società per Attori Accademia Perduta/Romagna Teatri in collaborazione con Lucca Comics (riservato alle secondarie di secondo grado e andato in scena al Théâtre de la Ville, 234 spettatori); “Giungla” di e con Roberto Anglisani della Compagnia teatrale Teatro d’Aosta (648) e, appunto, “Un sacchetto di biglie”. Quest’ultimo è stato lo spettacolo più seguito, con 898 spettatori complessivi.
Come “Enfanthéâtre” anche la sua derivazione ha ottenuto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, ed il supporto della banca Bcc Valdostana – Credito Cooperativo.
“La risposta delle Istituzioni scolastiche alla proposta dell’Amministrazione comunale rivolta alla scuola secondaria è andata oltre ogni nostra più favorevole aspettativa, dimostrando che esiste uno spazio per costruire, insieme al mondo della scuola, un’attività complementare alle lezioni tradizionali di formazione e di educazione ai temi della legalità, della solidarietà, del rispetto per gli altri, della valorizzazione delle differenze e della costruzione di cittadinanza a partire dalle rappresentazioni teatrali”, ha spiegato l’assessore alla Cultura Samuele Tedesco.
“Insieme al grande successo di Enfanthéâtre, che proseguirà fino a fine gennaio, l’ottima risposta di pubblico del suo spin off rivolto a fratelli e sorelle più grandi dimostra che Aosta, e l’intera regione, hanno ‘sete di teatro’, e che la riapertura del rinnovato ‘Giacosa’ ha arricchito la comunità, riportando al centro della scena un luogo simbolico nell’immaginario artistico e culturale della città che per troppo tempo era venuto meno”, ha concluso.