“L’Amore ai tempi del Covid-19”: il vicequestore Schiavone torna in un racconto
“Sorridere un po’”, nei giorni crepuscolari del contagio, è l’obiettivo del racconto che Antonio Manzini, l’autore “papà” del vicequestore Rocco Schiavone, ha scritto nelle lunghe ore del confino domestico. Il poliziotto più fuori posto di sempre torna ne “L’Amore ai tempi del Covid-19”, online nelle ultime ore e scaricabile gratuitamente (ma con una raccomandazione) dal sito dell’Editore Sellerio, la casa editrice che ha pubblicato i romanzi dello scrittore romano.
Aosta, che in questi giorni è sotto pressione quasi come la Lombardia nella lotta al contagio, diventa così, con tutta probabilità, la prima città a finire in un’opera letteraria sulla sospesa ed irreale quotidianità del Coronavirus. Schiavone è al suo posto in Questura e, siccome per le “rotture di coglioni” non c’è decreto che tenga, malgrado l’epidemia gliene piove in testa una “di decimo grado” (così è classificato un improvviso cadavere sul quale far luce nella sua personalissima scala) nel capoluogo regionale, per la precisione in un alloggio di via Brocherel. Ovviamente, al momento la più elevata e fastidiosa di tutte, tanto da aver superato il decimo, è il virus, perché confronta Rocco ad ore di tempo libero claustrofobico, cui l’uomo in Loden e Tod’s non è esattamente abituato.
“L’Amore ai tempi del Covid-19” è lettura rapida e strappa, in realtà, più di un sorriso. Malgrado ciò, di cui c’ un gran bisogno ora, com’è prassi con Manzini, il racconto obbliga a fare i conti con noi stessi, dopo essersi ritrovati nelle sue righe. In questo strano periodo significa, tra l’altro, cani che vivono con il guinzaglio perennemente attaccato, per uscire varie volte al giorno con mete tutt’altro che prossime a casa, e complottismo spicciolo da virologi che hanno vinto al lotto un diploma di Liceo, figurarsi andare oltre nella formazione. Le ultime righe offrono poi uno spaccato della vita post-Coronavirus che sarà un piacere verificare, magari in compagnia dell’autore che è stato ad Aosta, terra delle avvenutre del suo personaggio, per numerose serate e lanci di romanzi.
Nella videodedica ai lettori sul sito dell’editore, Manzini spiega che il racconto è “free and wild”, ma chi – ultimata la lettura – lo volesse può sostenere l’ospedale Spallanzani di Roma (che ha visto i primi ricoverati per il contagio in Italia), con una donazione. “Al vostro buon cuore, come si diceva una volta”, aggiunge la penna che ha creato Rocco (anche se per molti è soprattutto Marco Giallini, volto che lo impersona nella serie tv Rai), prima di chiudere con un eloquente “stay safe, stay alive”, a cui la sua opera offre un concreto (quanto generoso) aiuto.