Le opere di Mirò sbarcano al MAR con la mostra “È quando sogno che vedo chiaro”

28 Aprile 2023

A distanza di 130 anni dalla nascita di Joan Mirò, figura cardine dell’arte novecentesca, il Museo Archeologico Regionale di Aosta rende omaggio all’artista-uomo con la mostra inedita “E’ quando sogno che vedo chiaro”, visitabile fino al 1° ottobre 2023. Riprendendo un verso del poeta catalano Josep Vincec Foix, amico di Mirò, il titolo scelto racchiude le intenzioni dell’artista: celebrare un mondo più umano, un sogno in cui uomini e donne si rispettino tra loro e comprendano la loro intima connessione con la natura. E’ questo mondo, che Mirò sogna ad occhi aperti e dipinge sulla tela con colori e tratti semplici quasi infantili, il protagonista della mostra.

Tre gli elementi cari all’artista catalano che ispirano il percorso espositivo: la natura, la libertà politica e la sperimentazione artistica. Temi strettamente legati agli ideali di Mirò che si rifanno infatti all’ecologiaalla lotta antifascita, alla ribellione a ogni forma di tirannia e all’innovazione dei linguaggi. Proprio da quest’ultima nasce l’idea di realizzare una mostra  basata sulla contaminazione tra le diverse arti – pittura, scultura, poesia, fotografia – che hanno segnato il percorso artistico di Mirò. “L’idea è quella di raccontare “l’artista-uomo”, un personaggio estremamente semplice, umano e comprensivo, unendo all’arte, la poesia, l’elemento storico e i nuovi linguaggi utilizzati da Mirò”, racconta il curatore Josep Maria Camps Codina.

Mostra “E’ quando sogno che vedo chiaro” – opere di Joan Mirò

Oltre alle opere pittoriche, immancabili, tra le stanze del museo trovano spazio anche sculture, libri d’artista, creazioni tridimensionali, filmati e fotografie, provenienti dall’Italia e dalla Spagna. Le opere esposte sono state fornite da varie istituzioni quali la Fundació Pilar e Joan Miró de Mallorca, il Museu Es Baluard d’Art Contemporani de Palma, la Diputació d’Alacant, Harvard Art Museums de US, il fondo familiar de Succesió Miró e da diversi collezionisti privati. Il materiale audiovisivo e le fotografie fanno invece parte dell’archivio storico del COAC-Col·legi d’Arquitectes de Catalunya, dell’Arxiu Nacional de Catalunya, della Fundació Joan Miró di Barcellona, del Centro Documental de la Memoria Histórica di Salamanca, della Foundation Ernst Scheidegger archive, del MAE-Centre de Documentació i Museu de les Arts Escèniques de Catalunya, del Archivo de Fotografía Colita e di Film59. 

Ad aprire la mostra è la sala “Il Canto della terra” dedicata all’interesse dell’artista per la calligrafia come segno distintivo ed espressione delle idee e all’indagine circa il rapporto tra arte, uomo e natura. Il tema dell’ambiente torna anche nelle sculture, realizzate da Mirò assemblando elementi trovati in natura o oggetti di uso quotidiano. Tra una stanza e l’altra ci si addentra sempre più nei sogni di Mirò attraverso opere che evidenziano l’impronta surrealista dell’artista, l’influenza delle pitture rupestri primitive e delle opere africane, nonché l’evoluzione della sua sensibilità. Lungo il percorso espositivo, la sala  “della pausa e dell’attesa” invita i visitatori a fermarsi e contemplare le opere, abbandonando almeno per un momento la tipica frenesia della società contemporanea, mentre chiude l’esposizione la sala “Mori El Merma” (Morte al fantaccio) dove quadri e filmati accompagnano grandi fantocci realizzati da Mirò per la sua sovversiva opera teatrale del 1978.

Orario e biglietti

La mostra sarà aperta al pubblico dal 29 aprile al 1° ottobre 2023.

Biglietti: Intero 6 euro, ridotto 4 euro.
La mostra è inserita nel circuito di Abbonamento Musei.
Orario di apertura: tutti i giorni, dalle 9 alle 19. 

L’esposizione è accompagnata da un catalogo bilingue italiano/francese edito da Dario Cimorelli Editore con saggi di Josep Maria Camps Codina, Daria Jorioz, Enrique Longinotti e Josep Massot, acquistabile al prezzo di 32 euro.

 

Exit mobile version