Musica, forum e cinema: tre chiavi di lettura per scoprire i popoli minoritari
La Valle d’Aosta come luogo di incontro delle minoranze linguistiche è sempre più una realtà. Il Festival des peuples minoritaires, che dal 1° al 3 settembre 2010, porta ad Aosta la sua seconda edizione, porta l’attenzione sulla cultura, la musica e la tradizione dei popoli minoritari cercando di salvaguardare la loro identità. Si tratta di un momento particolare in cui l’incontro, lo scambio di esperienze e la riflessione accomunano culture diverse e che porta avanti il progetto dell’Assessorato regionale alla Cultura, promotore del Festival, lanciato un anno fa: riunire anno dopo anno i popoli minoritari creando una rete finalizzata a promuovere le diversità culturali, nel rispetto delle differenze. L’obiettivo del Festival rimane quello di creare un forum permanente di tutti i popoli minoritari oltre che definire i problemi delle minorità linguistiche e creare una “nuova Europa dei popoli”.
Musica, cinema e forum saranno le tre lenti attraverso le quali scoprire e addentrarsi tra i popoli ospiti di questa edizione: Bretagna (Francia), Catalogna (Spagna) e Ladinia (Trentino Alto Adige e Veneto). L’anno scorso toccò ai popoli corsi, baschi e occitani.
I concerti del Festival saranno ospitati al Montfleury, più spazioso del Teatro romano, e dove saranno accolti gli stand dei popoli ospiti. La musica, che è una delle chiavi di lettura più originali e più coinvolgenti, porta ad Aosta i gruppi musicali rappresentativi delle tre realtà ospiti, che offriranno stili e contenuti diversi. Dalla Bretagna arriveranno due gruppi: i Bagad An Erge-Vihan de Quimper, con la loro musica popolare richiamo della tradizione bretone dove la cornamusa e le percussioni primeggiano. L’altra formazione sarà quella dei Red Cardell, esplosivo gruppo rock ma del tutto singolare dove strumentazioni acustiche e tradizionali si uniscono a quelle elettriche in un connubio di pentagrammi legati alla tradizione e non. Dalla Ladinia arriva invece la Rockband Peufla, gruppo rock storico della Val Gardena dove la lingua ladina fa da collante tra brani della tradizione rock, funk, rap e grunge. Gli Obrint Pas (espressione catalana che significa “passare oltre”) arrivano da Valencia e portano con sé quel misto di rock, ska e raggae con il quale chiedono, attraverso i testi delle loro canzoni, l’indipendenza per i paesi catalani e il sostegno della loro cultura. Anche la Valle d’Aosta, come da impostazione del Festival, sarà presente con i Tradalp Ensemble e gli Ethnoensemble.
La sezione Cinema proporrà nel salone di Palazzo regionale diverse produzioni video che mettono al centro ritratti di persone e genti, di diverse età, con l’obiettivo di presentarci le realtà oggetto e soggetto di questa edizione del Festival. Ogni pomeriggio alle ore 18, 45 saranno presentati due video. Ad anticipare le visione dei filmati sarà la sezione Forum che propone tre momenti di approfondimento e riflessione che si terranno tutti i giorni del Festival alle ore 17 sempre nel Salone di Palazzo regionale.
Rientrano, infine, nell’ambito del Festival anche i due giorni, 30 e 31 agosto, dedicati al “Collège d’Etudes fédéralistes” organizzati in collaborazione con la Fondazione Emile Chanoux, e rivolti a insegnanti, dirigenti e impiegati della funzione pubblica, oltre che a studenti e ricercatori. L’iniziativa alla sua seconda edizione si concentrerà sui temi delle minorità linguistiche e sulla gestione della diversità nelle società multiculturali moderne. In particolare il tema proposto quest’anno da André-Louis Sanguin, professore di geografia politica a l’Université de la Sorbonne di Parigi, sarà « Minorités européennes : quel avenir ? ».