Nox torna in scena con il suo rap “contaminato”
Contaminazioni mediterranee e atmosfere da Arancia Meccanica per gli ultimi 2 lavori del rapper valdostano NOX, nome d’arte di Nohamed Naji, classe 2002. Nato in Marocco, vive in Italia da quando aveva quattro anni, cresce influenzato dalla musica mediorientale e la trap americana e da questi stili parte per un viaggio personale tra note moderne dal sapore mediterraneo. Il suo nome d’arte è un omaggio a uno dei momenti più bui della sua storia personale, un periodo come la notte appunto, quello dei primi anni di scuola, durante il quale spesso è stato oggetto di episodi forti a causa del suo paese di provenienza, ma anche il momento in cui ha scoperto la musica riuscendo a farne la sua forza.
L’ultimo dei suoi lavori, Harley Quinn, girato a Torino, porta a galla una dimensione di violenza gratuita alla Arancia Meccanica e se funziona per video e musica, sembra forse patire un po’ per testo, a differenza di Testa Alta, brano preceduto sui social da alcuni post particolarmente toccanti in cui Nox decide di aprirsi al proprio pubblico per raccontare senza mezzi termini e senza giri di parole il suo passato: il trasferimento dal Marocco all’Italia, la fine di un inferno, l’inizio di un nuovo capitolo, di un nuovo inferno.
“Con la testa alta ma con i piedi in basso” un giovanissimo Nox muove i primi passi verso il mondo dei grandi, tende una mano verso i propri sogni e ambizioni, tanto più grandi della sua tenera età, ma tanto più a portata di polpastrello, perché coltivati ogni giorno con la passione di chi sa di potercela fare.
Dopo “Quello che mi pare”, girato al castello di Fénis, Nox ci ha abituato a partire alla scoperta del suo mondo e dell’intreccio di culture che lo hanno accompagnato fino a qui. A suon di views e beat più o meno violenti nel loro gridare dolore e vita, Nox continua a farsi strada nel rap.