Samir Bastajib: dal sax alla produzione di musica digitale
Reinventarsi per crescere musicalmente ed esplorare orizzonti e fusioni di stili. Samir Bastajib, in arte Mont Black, studente valdostano di medicina a Torino, non solo ha accettato la sfida, ma ha iniziato a produrre altri artisti creando produzioni oltre il confine valdostano: “Ho iniziato suonando il sassofono, ho militato nella Marching Band Aosta Feels Good e nella banda di Sarre. Ero anche un assiduo partecipante alle jam session jazz dell’Espace, faccio musica dalla mia adolescenza”.
Dopo un percorso più che canonico arriva la voglia di sperimentare e di buttare il sax oltre l’ostacolo, parafrasando una famosa frase che parla di cuore, organo vitale e prezioso anche quando si discute di musica: “Da qualche anno sono passato alla musica in ‘digitale’, che schiude possibilità ben più ampie del suonare un solo strumento, fondendo i miei orizzonti musicali: jazz e Hip Hop. Produco principalmente rapper e cantanti RnB. Sì, sono un produttore. Ho un mio piccolo studio di registrazione ad Aosta dove compongo le strumentali per gli artisti con cui collaboro, anche se il passaggio più complicato è cucire un’identità artistica credibile su ciascuno dei cantanti con cui ho a che fare, come nella produzione di Leândro (Leandro Menegolo, artista di Aosta ndr), e del suo genere punk molto vicino al rap”.
Sangue marocchino nelle vene, da sempre in Valle d’Aosta e approdato a Torino per gli studi, Samir attinge da più sorgenti ispirazione e melodia, come nella sua ultima produzione Porta Palazzo Freestyle, con Thymos come voce portante del pezzo e Antony Carvelli che regala una fotografia dinamica, moderna e sincera al video, scelto dalla piattaforma hip hop Real Talk per essere messo online.
Il pezzo è stato girato a Porta Palazzo, uno dei mercati più grandi e colorati d’Europa, un crocevia di persone, sapori e odori che ogni giorno fa risuonare la sua melodia di grida e suoni in tutta Torino e che ha fornito a Samir, Thymos e Carvelli le condizioni ideali di lavoro: “Il video l’ho immaginato nel momento in cui ho prodotto la strumentale: quelle sonorità orientalegganti dovevano risuonare su un palcoscenico ‘internazionale’. La gente del posto è stata estremamente gentile, offrendosi di aiutarci a preparare le scene e recitarvi”.
Sonorità che arrivano da luoghi ed esperienze diverse e che hanno formato l’identità di Mont Black, nome la cui storia sottolinea la voglia di intrecciare nazionalità e paesi per fonderli in una storia unica: “Mont Black è il mio nome d’arte. Il nome deriva dalla volontà di unire alle sonorità sognanti della valle del Monte Bianco in cui sono nato e cresciuto quel ritmo orientaleggiante che sento pulsare nel sangue: i miei genitori sono entrambi marocchini e sono cresciuto parlando arabo e ascoltando musica del mio paese”.
Nell’immediato futuro è in uscita il prossimo EP di Thymos, Staccami la Spina (le grafiche verranno curate da Giulia Sirianni, illustratrice di Aosta), mentre per ora il messaggio che Samir vuole lanciare con questo video torinese è che “il diverso è bello. Nel momento in cui ci sono scambi, confronto, come a Porta Palazzo, nascono possibilità e colori che pensavamo impossibili. Spesso, però, per colpa della paura del diverso ci tagliamo da soli queste possibilità: non dovrebbe succedere”.