Siti culturali: interventi di restauro e aperture entro il 2025

28 Marzo 2023

È fissato per il 2025 il termine ultimo per la conclusione di larga parte dei lavori che a oggi interessano alcuni dei principali siti culturali valdostani. Indipendentemente dall’esito della candidatura di Aosta quale prossima Capitale italiana della cultura 2025, la città e i suoi dintorni puntano a presentarsi al meglio delle loro possibilità e delle loro potenzialità alla serie di eventi e iniziative a corredo del 2050º compleanno della città. L’annuncio è arrivato nel corso della conferenza stampa ospitata a palazzo regionale nella mattinata di oggi, martedì 28 marzo.

I siti culturali

Alcuni dei beni culturali valdostani sono a oggi oggetto di una serie di progetti europei strategici per la creazione di sinergie transfrontalieri con i partner valdostani d’oltralpe.

“La realizzazione di interventi su di un sito culturale è molto complessa poiché presuppone numerose scelte amministrative e richiede la messa in opera di attività legate alla sicurezza dei cantieri, agli allestimenti museali e alle finali promozione e valorizzazione – ha spiegato l’assessore regionale ai Beni culturali Jean-Pierre Guichardaz -. Sul versante dei castelli, a darci particolare soddisfazione è stato quest’anno il Castello di Aymavilles, le cui circa 60mila presenze hanno ben testimoniato quanto la cultura rappresenti un traino fondamentale per un territorio piccolo ma ricco come il nostro”.

L’Area megalitica

Gli interventi previsti sull’Area megalitica di Saint-Martin De Corléans, esorditi nel 2016 e complessivamente costati 7,6 milioni di euro, dovrebbero poter essere ultimati entro il maggio di quest’anno. Seguiranno tuttavia alcuni mesi di esame e collaudo finalizzati a ottenere i certificati necessari all’apertura, prevista al più tardi nel mese di novembre in occasione della festa del quartiere.

“In un sito che sin dall’inaugurazione ha faticato a decollare, questi lavori hanno la funzione di creare appeal e attrazione per i visitatori – ha commentato ancora Guichardaz -. Viste le difficoltà di gestione in termini di programmazione delle attività, abbiamo preferito mantenerlo chiuso per evitare la convivenza tra aree di cantiere e un percorso espositivo comunque limitato per i fruitori”.

Oltre alla creazione di una nuova biglietteria sul lato ovest che permetterà sin da subito di intuire la grandezza dell’area, la struttura comprenderà una sorta di galleria del tempo che dal III millennio conduce sino a oggi nonché una correlata sala immersiva.

“Si tratta di un progetto molto importante che darà la possibilità al luogo di essere visitato ed esplorato in ogni suo aspetto – ha assicurato la sovrintendente per i beni e le attività culturali, Cristina De La Pierre -. Abbiamo previsto, accanto alla sala delle steli posizionate come da loro origine e ad altre sale dedicate alle varie epoche storiche di interesse cittadino tra cui quella romana, una stanza cosiddetta civica per accogliere conferenze e altri eventi e una stanza invece adibita al ristoro e al relax nella quale gli utenti possano conversare, leggere e frequentare la zona in modo più personale e coinvolgente”.

L’Area megalitica

Il patrimonio archeologico cittadino

Uno dei principali cantieri tuttora attivi nello spazio della città di Aosta punta alla valorizzazione del comparto cosiddetto di Aosta est. Dopo il concorso di progettazione partito nel 2016 e la successiva approvazione del progetto esecutivo datata 2021, l’anno passato è stata indetta una gara che ha permesso di individuare l’impresa aggiudicataria dei lavori, il cui importo complessivo ammonta a 4,9 milioni di euro.

“Dopo aver eseguito una serie di incombenze, abbiamo iniziato nel settembre del 2022 dal piazzale dell’ex birreria, un enorme spazio che necessita di manutenzione e di integrazione con il patrimonio archeologico e il tessuto urbano – ha ricordato De La Pierre -. Oltre alla trasformazione dell’ex Bureau de la langue française nel centro formale del sito, sono previsti il recupero con trasformazione in spazio espositivo permanente della Tour Fromage, la ristrutturazione della Torre dei Signori di Quart e il restauro della cinta muraria attorno alla Porta Praetoria tramite nuove implementazioni di percorsi pedonali che conducano sino alla Torre dei Balivi”.

Secondo quanto auspicato, anche le piccole vie aostane si trasformeranno in autentiche terrazze affacciate sul Teatro romano che permettano anche a coloro che passeggiano di ammirare alcuni scorci dell’antico monumento.

“I lavori dovrebbero terminare entro l’inizio del 2025 e, nonostante i nostri tentativi di compartimentarli al fine di ridurre al minimo i periodi di chiusura, comporteranno un periodo di inevitabile interruzione delle visite – ha continuato De La Pierre, annunciando anche l’imminente ultimazione dell’installazione di un nuovo ponteggio per visite approfondite tra il 2024 e il 2025 e di una nuova struttura esterna adibita a locale di servizio rispettivamente sull’Arco di Augusto e presso il Criptoportico forense -. Ricordiamo anche che gli scavi per l’ampliamento dell’Ospedale Umberto Parini hanno portato alla luce un importante palinsesto stratigrafico, che sarà ulteriormente ampliato grazie a un piccolo scavo su Viale Ginevra e ammirabile come parte di un percorso interno alla struttura”.

Il Teatro romano

Palazzi e musei

L’importante restauro di Palazzo Roncas ha preso il via con la campagna conoscitiva finalizzata a comprendere la materialità dell’edificio e a compiere scelte architettoniche adeguate sulla base della revisione di un precedente lavoro risalente ai primi anni Duemila. Grazie a un totale di 7 milioni di euro e ferme restando le fasi di collaudo e completamento degli arredi, entro il 2024 dovrebbero essere realizzati interventi quali l’installazione di un ascensore e di un sistema di rilevazione e spegnimento degli incendi per i locali più sensibili, il restauro di affreschi, decorazioni e colonne, la riqualificazione dell’area esterna e degli antistanti edifici e la creazione di utili archivi interrati.

“Per quanto riguarda il Museo archeologico regionale, grazie ad attività parcellizzate approvate nel 2020 e iniziate nell’ottobre del 2021, provvederemo a mettere a norma l’impiantistica antincendio dell’ex caserma Challand prevedendo di concludere entro la fine della primavera – ha annunciato De La Pierre -. Con il milione di euro a disposizione, costruiremo anche una saletta per conferenze e attività didattiche, una scala antincendio per la biblioteca e una struttura esterna per eventi, riallestendo l’edificio nella veste di museo della città con particolare attenzione al contesto romano e a quello paesaggistico”.

Il Museo archeologico regionale

I castelli

Riaprirà alle visite il proprio rinnovato allestimento il prossimo 4 agosto il Castello Sarriod De La Tour, che tornerà a nuova vita dopo una manutenzione interna e la creazione di un nuovo percorso di visita dal costo di 979 mila euro. L’attenzione negli interventi sul maniero è stata alta al fine di mantenerne inalterata la vocazione fondiaria che, forte dell’eredità di produttività agricola che per lungo tempo ha funto da motore culturale ed economico della regione, ne delineasse anche la futura identità di specchio tra presente e passato.

“Il Castello di Issogne è attualmente oggetto di restauro conservativo dei dipinti delle facciate del cortile, in conclusione entro il mese di novembre del 2025, e delle lunette, in conclusione entro l’estate e finanziato dalla casa automobilistica Ferrari – ha concluso De La Pierre, spiegando che il progetto è frutto di una redazione interna e collaborativa alla Sovrintendenza -. Nel Castello di Quart sono tuttora in fase di svolgimento il secondo stralcio dei lavori iniziati nel mese maggio del 2021 e costati quasi 4 milioni di euro e, parallelamente, alcune attività collaterali di ampliamento del parcheggio ovest di e messa in sicurezza dei percorsi di avvicinamento al maniero”.

Il Castello Sarriod De La Tour

La primavera culturale valdostana

È oramai prossimo l’avvio della stagione espositiva del Castello Gamba di Châtillon, che esordirà con l’apertura della mostra fotografica di Mario Cresci “Mon cher abbé Bionaz” prevista per sabato 1° aprile. Imminente anche l’inaugurazione dell’esposizione “Joan Mirò. È quando sogno che vedo chiaro”, visitabile da sabato 29 aprile a domenica 1° ottobre presso il Museo archeologico regionale.

In occasione delle festività pasquali, peraltro, castelli, musei e siti archeologici regionali offriranno a residenti e turisti quattro giorni all’insegna di arte e cultura. La rassegna “Pasqua ad arte” prenderà il via nel pomeriggio di venerdì 7 aprile presso il Castello di Aymavilles con il laboratorio di pittura su legno “A ognuno la sua rosa” dedicato ai più piccoli, per poi proseguire con due giornate – sabato 8 aprile e lunedì 10 aprile – pensate invece per le famiglie al Castello Gamba di Châtillon. Il pomeriggio di sabato 8 aprile offrirà due distinti appuntamenti: accanto alla messa in scena da parte della compagnia Palinodie del dramma storico di Giuseppe Giacosa “Una partita a scacchi. Ieri, oggi” presso il Castello di Verrès, il Museo archeologico regionale ospiterà l’attività “Gioca con la storia. Tappeti di pietre” ancora una volta destinata alla riscoperta dei mosaici domani da parte dei bambini. Sarà la volta dell’archeologa Cinzia Joris concludere le giornate conducendo i partecipanti alla scoperta de “Le Alpi di Roma. Archeologia del potere tra città e territorio”: mentre sabato 8 aprile e domenica 9 aprile sarà possibile conoscere più da vicino il ponte-acquedotto di Pont d’Ael ad Aymavilles, lunedì 10 aprile darà modo di scoprire e approfondire la natura romana della città di Aosta.

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