Studenti ed ex studenti suonano Mozart con l’orchestra del Conservatoire
Un concerto all’insegna di Mozart quello di sabato 3 dicembre, in cui l’orchestra del Conservatoire de la Vallée d’Aoste, diretta da Stéphanie Pradouroux, si è esibita in un repertorio coinvolgente che ha visto come solisti due ex studenti e una studentessa dell’Istituto. Dopo l’esecuzione dell’Ouverture de Il flauto magico, è salita sul palco il soprano Christel Marcoz, attualmente iscritta al Biennio accademico di II livello in Canto lirico, che ha cantato l’aria di Pamina K620 Ach ich fühl’s, tratta dallo stesso Singspiel. Quindi, nella Sinfonia Concertante in Mi bemolle K364 si sono cimentati gli ex studenti Michele Mauro al violino e Lorenzo Titolo Duchini alla viola.
Per tutti si trattava di una delle primissime esperienze come solista di un’orchestra e a questa sfida si è aggiunta quella posta dal repertorio mozartiano, sempre stimolante dal punto di vista sia tecnico sia interpretativo. Se l’aria di Pamina, come confida Christel, è uno dei brani più toccanti di Mozart per la sua tragicità e profondità, la Sinfonia concertante consente di incrociare Sinfonia e Concerto, attraverso un virtuosismo particolare che vede dialogare due strumenti solisti con l’orchestra. “Ci vuole molta intesa con l’altro solista e per questo sono stato molto felice di collaborare con Lorenzo”, spiega Michele, “perché siamo amici da tanto tempo, abbiamo studiato e suonato anche in quartetto insieme e sono stato felice di condividere quest’esperienza musicale con lui”. Lorenzo, che suona nell’orchestra olandese di Eindhoven, ha confermato l’intesa con Michele, su cui ha potuto contare per preparare la performance, e si è dichiarato contento di tornare nell’ambiente familiare del Conservatoire: “È sempre un piacere tornare a suonare insieme ai miei vecchi compagni di conservatorio ad Aosta. Lo stress e l’agitazione ci sono state, sì, ma mi sono divertito e quando si vuole far Musica questo è l’importante”.
La performance è stata preceduta dai saluti istituzionali di alcune autorità politiche e accademiche presenti all’evento. Giovanna Sampietro, che ha concluso il primo mandato iniziato nel 2019 come presidente del Consiglio di Amministrazione e accettato l’incarico per un altro mandato, ha espresso il suo impegno e il suo desiderio di mettersi a disposizione dell’istituzione, ringraziando tutti i membri del Consiglio. Entrando nell’area più specificamente didattica, ha espresso alcune considerazioni riguardo al concetto di merito, argomento alla ribalta negli ultimi mesi nel mondo della scuola. “Consentire a tutti di scoprire e coltivare i propri talenti a mio avviso è il merito di un’istituzione educativa di qualsiasi ordine e grado, e ancora di più di un conservatorio che è portatore di una vocazione, di una passione, di talenti particolari”, ha dichiarato Sampietro. “Condivido quindi una concezione di merito depotenziata da sfumature etico-morali e centrata invece sul lavoro serio, costante, puntuale da parte di docenti e discenti: da lì si parte, non da una linea uguale per tutti”.
Unendosi alla presidente nel ringraziare per la loro presenza le autorità, i componenti degli organi istituzionali e tutto il pubblico, la direttrice Marinella Tarenghi ha condiviso gli obiettivi primari che il Conservatoire intende porsi in questo periodo di ripresa dopo la pandemia. Per rafforzare l’avvicinamento degli studenti al mondo del lavoro, è stato attivato il percorso per il conseguimento dei 24 crediti formativi accademici, certificazione indispensabile per l’accesso ai concorsi pubblici degli insegnanti, e sono state organizzate numerose masterclass con professionisti e prime parti di orchestre. Inoltre, è stato attivato un servizio di counseling psicologico a supporto degli studenti, “col fine di metterli nella condizione di progettare percorsi formativi e professionali consapevoli, ma che non escludano i loro sogni e le loro aspirazioni”. Tarenghi ha sottolineato come, accanto alla particolare attenzione rivolta all’internazionalizzazione — con l’aumento del numero di partner europei per il progetto Erasmus+, delle possibilità di mobilità per docenti e studenti, dei rapporti di interscambio con le istituzioni dell’area francofona e del numero di richieste di ammissione da parte di studenti cinesi — il Conservatoire non si sia sottratto all’obbligo morale di accogliere tre studenti ucraini, che per poter proseguire il proprio percorso di studi sono stati costretti ad abbandonare il proprio paese. Infine, la direttrice ha ricordato altri obiettivi raggiunti in questi anni, tra cui la digitalizzazione promossa durante il lockdown pandemico, l’avvio nel campo della ricerca di un primo progetto di valorizzazione del patrimonio di manoscritti musicali di proprietà dell’Istituto e i riconoscimenti accademici e musicali ottenuti dagli studenti, la cui “centralità rimane l’elemento attorno al quale ruotano tutte le attività del Conservatoire”.
L’importanza di poter contare su istituzioni accademiche presenti sul territorio è stata sottolineata da Luciano Caveri, che ha assicurato come l’Assessorato all’istruzione, università e politiche giovanili si stia dedicando a risolvere alcune questioni che si pongono per via del carattere né statale né privato ma regionale dell’Università e del Conservatoire. “Sulla cultura e sull’istruzione non bisogna risparmiare”, ha affermato Caveri, aggiungendo che il 2023 sarà un anno di snodo e pieno di novità, a partire dalla realizzazione di una sede distaccata dell’Istituto Musicale Pareggiato a Post-Saint-Martin.