Torna “Miroir”, cinque appuntamenti nei quali si incontrano le differenze
Una storia che parte da lontano, da 76 anni fa, e che si fa se possibile, oggi, ancora più attuale. A partire dal 31 ottobre torna “Miroir – L’incontro delle differenze”, con cinque appuntamenti a cura della Consulta per le pari opportunità e la non discriminazione del Comune di Aosta.
La storia che ha ispirato la terza edizione della rassegna – si diceva – parte dal 10 dicembre 1948, da Parigi, quando la Dichiarazione universale dei diritti umani è stata adottata dall’’Assemblea generale delle Nazioni unite. Al centro dei cinque appuntamenti, sette articoli del documento firmato, allora, da 48 paesi.
Gli appuntamenti
Si parte il giovedì 31 ottobre, alle 17.30, quando alla Sala della Bcc di via Garibaldi si parlerà dell’articolo 19 che sancisce il diritto alla libera espressione. “Prima di ogni evento, proprio per dare una cornice, leggeremo l’articolo o gli articoli di riferimento – ha spiegato l’assessora alle Politiche sociali Clotilde Forcellati –. Qui, ci sarà una discussione con esperti dell’Ordine dei giornalisti e quello degli avvocati di Aosta, che speriamo essere interattiva con il pubblico. Parleremo del diritto alla libera espressione che oggi, ma da sempre, viene spesso orientato, messo in discussione e in alcuni paesi abolito o molto compresso”.
Giovedì 14 novembre – sempre alle 17.30, ma allo spazio Plus (l’ex Cittadella dei Giovani) –, si parlerà del diritto alla giusta detenzione (gli articoli 8 e 9 della “Dichiarazione”), con la proiezione di due cortometraggi selezionati da Aiace VdA, seguito da una tavola rotonda alla presenza – tra gli altri – di alcuni rappresentanti della Casa circondariale di Brissogne.
Da qui a due settimane, giovedì 21 novembre alle 20.30, alla biblioteca “Ida Désandré” di viale Europa, il focus di Miroir si sposta sul diritto all’abitare (gli articoli 13 e 17) dal titolo “Passaparola. Storie di casa e case”. Si tratta di una conferenza-spettacolo nata in collaborazione con l’Università della Valle d’Aosta e la compagnia teatrale Palinodie.
Sette giorni dopo, giovedì 28 novembre alle 17.30, l’appuntamento con Miroir – nell’Aula magna dell’Ateneo valdostano, in via Cappuccini – sarà incentrato sull’articolo 7, quello che parla di diritto alla non discriminazione. Durante l’evento sarà proiettato il documentario “Ma l’amore che c’entra?”, con l’occasione di ascoltare – da remoto – la regista Elisabetta Lodoli e alcuni esperti del settore moderati dal professor Angelo Benozzo.
In chiusura – giovedì 5 dicembre alle 20.30, alla biblioteca “Ida Désandré” – si parlerà del diritto alla libertà di movimento, sancito dall’articolo 14 della Dichiarazione. In scena, la rappresentazione teatrale di e con Gabriele Del Grande.
“Gli spettacoli che ci accompagneranno cercano di avvicinare alla consapevolezza tutte le persone, attraverso un percorso che passa anche da forme di comunicazione diverse – ha spiegato Roberta Francorsi, rappresentante nella Consulta comunale dell’Ordine degli avvocati Aosta –. Ci è parso importante soffermarci sulla Dichiarazione universale dei diritti umani che nasce e si sviluppa dopo gli orrori della seconda guerra mondiale. Nel mondo attuale abbiamo tanti motivi per essere preoccupati, ed i riferimenti ai principi contenuti nella Dichiarazione ci sono sembrati doverosi perché fu il primo contributo coordinato di riconoscimento dei diritti a un individuo e ovunque si trovasse. È un argomento attuale? Pensiamo di sì”.
A farle eco è la professoressa dell’UniVdA Valentina Porcellana, delegata dell’Ateneo che, in questa edizione, ha co-organizzato due dei cinque eventi in cartellone: “Quando ci è stata proposta la collaborazione con la rassegna Miroir ci è sembrato fondamentale esserci – ha detto –. I linguaggi che abbiamo voluto sperimentare sono tanti, anche un po’ oltre quelli che si utilizzano di solito nelle università. Abbiamo bisogno di momenti per condividere i temi che ci riguardano profondamente come esseri umani. C’è bisogno di queste occasioni per riscoprirci non solo esseri umani che stanno in questa ‘piccola casa’, il nostro pianeta, ma che insieme possano trovare soluzioni”.
“Nonostante non tutti ci credessero la Consulta, nata dal Consiglio nel 2021, non solo sopravvive ma si amplia e ha voglia e piacere di progettare assieme – ha aggiunto ancora Forcellati –. C’è stata una crescita importante e interessante e sono felice che questo percorso continui. Riguardo Miroir, invece, il pubblico della rassegna sì è consolidato con la seconda edizione e speriamo aumenti ancora”.
In chiusura, una battuta sulla kermesse arriva anche dal sindaco Gianni Nuti: “I diritti non sono assunti per sempre, non sono condizioni statiche ma sono in divenire e fonte di scontri di conflitti – ha chiuso –. Non è solo una questione di vigilare ma di operare per interpretarli e dare loro un senso. Il programma di Miroir scandaglia i differenti diritti che era giusto affrontare con una difformità di linguaggi, formule e format diversi. E l’auspicio è che siano coinvolte più persone possibili, soprattutto quelle insensibili”.