Al carcere di Brissogne nasce “Dolce Evasione”
Si chiama "Dolce Evasione" e non è l’ultimo profumo della casa francese Dior, ma bensì, un miele. A produrlo – anche se dal nome viene difficile crederlo – è la casa circondariale di Brissogne.
Nel luglio scorso, otto detenuti hanno partecipato ad un laboratorio di apicoltura, inserito in un progetto del Fondo sociale europeo promosso dall’Enaip Valle d’Aosta. Sotto la guida del tecnico regionale Claudio Gerbelle, hanno imparato i segreti del dolce nettare e durante le ore di formazione pratica hanno smielato e invasettato 35 kg di miele dai mielari acquistati dalla signora Bruna Marc Grivaz di Châtillon.
I primi 70 vasetti da mezzo chilo di Millefiori sono stati poi donati all’Associazione volontariato carcerario che li ha messi in vendita, dietro offerta libera, sui banchetti di Libera. L’iniziativa è stata un successo, tanto che la casa circondariale di Brissogne, da quest’anno, avvierà al suo interno tutto il ciclo della produzione del miele.
Le prime quattro famiglie di api e l’ape regina sono già state acquistate e ora soggiornano dentro il carcere di Brissogne curate dai primi otto detenuti formati e, sotto lo sguardo attento di Bruno Meynet, apicoltore hobbista e membro dell’Associazione volontariato carcerario.
Nei prossimi mesi partirà un nuovo laboratorio di apicoltura mentre per il futuro la produzione potrebbe arricchirsi con l’arrivo di nuove arnie e con la vendita della cera d’api.
Sempre ovviamente che le api non decidano di sciamare verso luoghi di più Dolce Evasione (il nome è dell’educatore del carcere Giuseppe Porta).