Cannabis, Coldiretti ammonisce: “non c’è solo il fumo, mille gli usi della canapa”

01 Giugno 2019

Non solo fumo, la coltivazione della cannabis in Italia e in Valle d’Aosta è un fenomeno in crescita e riguarda soprattutto esperienze innovative, con produzioni che vanno dalla ricotta agli eco-mattoni isolanti, dall’olio antinfiammatorio alle bioplastiche, dai cosmetici all’alimentare.

Coldiretti all’indomani della decisione restrittiva presa dalle sezioni unite penali della Cassazione esprime preoccupazione per una sentenza che rischia di frenare un settore in grande sviluppo in tutto il mondo.

In Italia nel giro di cinque anni – sottolinea la Coldiretti – sono aumentati di dieci volte i terreni coltivati a cannabis sativa, dai 400 ettari del 2013 ai quasi 4000 stimati per il 2018 nelle campagne dove sono centinaia le aziende agricole che hanno investito nella coltivazione. Anche in Valle d’Aosta il fenomeno è in crescita e coinvolge diverse aziende che hanno scelto di puntare su questa coltivazione. “Non è che un ritorno ad una coltivazione che fino agli anni ‘40 era più che familiare, tanto che l’Italia con quasi 100mila ettari era il secondo maggior produttore di canapa al mondo (dietro soltanto all’Unione Sovietica)” ha commentato Richard Lanièce, direttore di Coldiretti Valle d’Aosta.

Le varianti della canapa nel piatto, dai biscotti e dai taralli al pane di canapa, dalla farina di canapa all’olio, ma c’è anche chi usa la canapa per produrre ricotta, tofu e una gustosa bevanda vegana, oltre che la birra. Dalla canapa si ricavano oli usati per la cosmetica, resine e tessuti naturali ottimi sia per l’abbigliamento, poiché tengono fresco d’estate e caldo d’inverno, sia per l’arredamento, grazie alla grande resistenza di questo tipo di fibra. Se c’è chi ha utilizzato la canapa per produrre veri e propri eco-mattoni da utilizzare nella bioedilizia per assicurare capacità isolante sia dal caldo che dal freddo, non manca il pellet di canapa per il riscaldamento – continua Coldiretti – che assicura una combustione pulita.

Solo con il boom economico che ha imposto sul mercato le fibre sintetiche – spiega la Coldiretti –  è arrivato il declino dell’uso e la successiva demonizzazione di questa pianta anche per la campagna internazionale contro gli stupefacenti. “Oggi c’è una diffusa consapevolezza delle opportunità che possono venire da queste coltura ed è pertanto necessario, su un tema così delicato, l’intervento del Parlamento” sostiene Alessio Nicoletta, presidente di Coldiretti Valle d’Aosta nel sottolineare l’importanza di tutelare i cittadini senza però compromettere le opportunità di sviluppo del settore.

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