Casinò, il “salvataggio” potrebbe passare da una pubblica sottoscrizione aperta a tutti i valdostani

03 Settembre 2018

Rimettere in sesto il Casinò, passando per un “pool” di professionisti. Un vero e proprio intervento di “salvataggio” finanziario che coinvolga soggetti pubblici e privati con una parte “giuridica” affidata al notaio Giampaolo Marcoz ed una parte “strategica” e di rilancio in mano al manager Paolo Giovannini. Ma soprattutto, con i cittadini valdostani “in prima linea”.

A spiegarlo è proprio il notaio Marcoz, che su questa “partecipazione popolare” punta forte: “Il dettaglio importante – sottolinea – è il fatto che non si tratta di una ‘cordata di privati’, che non potrebbero fare niente. L’idea che ho suggerito, quando mi è stato chiesto di occuparmi della questione dal punto di vista giuridico, è quella di avviare la costituzione di una ‘Società per pubblica sottoscrizione’ aperta a tutti i valdostani e a tutti i privati che credono che il Casinò sia una risorsa e vogliano investire, a partire dagli stessi dipendenti della Casa da Gioco fino a tutte le persone interessate”

Insomma, prosegue Marcoz: “Se deve esserci una parte privata del Casinò deve essere aperta a tutti, questo potrebbe essere uno strumento giuridico interessante, e se i valdostani vogliono salvarlo avrebbero la possibilità di mettersi tutti in gioco”. Il passo successivo è quello di capire la posizione delle sigle sindacali, e discutere poi con l’Amministrazione regionale per vedere se ci sia la possibilità di agire e, nel caso, con quali tempistiche.

Posizione dei Sindacati che rimane “tiepida”, per il momento: “Le organizzazioni sindacali – scrivono in una nota congiunta Cgil, Cisl, Uil, Savt e Snalc – tengono a precisare che gli interlocutori principali sono la proprietà, cioè la Regione, e l'Azienda. Premesso che ogni azione volta a salvare il Casinò di Saint-Vincent vedrà nel sindacato un interlocutore attento e non di contrasto. Anzi il nostro auspicio è che presto si esca da questo stallo che perdura ormai da troppi anni. Detto ciò, nel colloquio intercorso con Paolo Giovannini è stata prospettata questa ipotesi, cosa ben diversa dall'affermare che questo progetto sia stato presentato ai sindacati. Ognuno ha il suo ruolo. l nostri interlocutori sono la Regione e l'Azienda”.

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