Confindustria, tutte in calo le previsioni per il II° trimestre 2019

12 Aprile 2019

Se le stime di Confindustria Valle d’Aosta sul primo trimestre 2019 erano positive, per questo secondo trimestre appena iniziato la sensazione è un po’ diversa.

L’economia regionale – scrive la Confederazione degli industriali nel loro report trimestrale – riflette in parte il clima di incertezza dell’economia nazionale: da registrare un indebolimento di quasi tutti gli indicatori tranne quello relativo alla produzione dove un terzo degli intervistati prevede un aumento facendo così registrare un miglioramento del saldo ottimisti-pessimisti che passa da un 0% fatto registrare il trimestre precedente ad un +13,16% del trimestre attuale”.

Peggiorano i dati dell’occupazione, calano gli ordini

Dal mercato del lavoro emerge invece che il dato sull’occupazione peggiora e torna in territorio negativo, mentre sale la previsione di ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni.

Lievi variazioni in negativo si registrano per gli ordini: “in particolare – scrive Confindustria – diminuisce la visibilità oltre i tre mesi che passa dal 45,45% del trimestre precedente a 38,46% dell’attuale e quella da uno a tre mesi che passa da 40,91% al 26,92% dell’attuale; aumentano di conseguenza il numero delle imprese che dichiarano avere ordini per meno di un mese dal 13,64% del trimestre precedente al 34,62% dell’attuale”.

In ribasso anche capacità produttiva e investimenti

Peggiora, seppur di poco, (di cinque punti percentuali) il tasso relativo all’utilizzo della capacità produttiva e meno ottimistiche sono anche le previsioni di investimento rispetto al trimestre passato.

Le aziende che prevedono un ampliamento della capacità produttiva – stando all’indagine di Confindustria – scendono infatti al 23,33% (era al 31,03% lo scorso trimestre), mentre salgono quelle che hanno in previsione interventi di semplice sostituzione dal 31,03% del trimestre precedente al 40% dell’attuale.

Peggiorano anche gli incassi, ma in maniera lieve

L’andamento degli incassi, stando al report, è in leggero peggioramento rispetto al trimestre precedente: più della metà degli imprenditori intervistati segnala ritardi nell’andamento dei pagamenti rispetto ai termini pattuiti. Diminuiscono, invece, seppur di poco i tempi di attesa medi per i pagamenti, sia quelli privati sia quelli relativi alla Pubblica Amministrazione.

“Le valutazioni delle aziende valdostane riflettono le crescenti criticità dello scenario geopolitico internazionale ed italiano – spiega Giancarlo Giachino, Presidente di Confindustria VdA – tale tendenza è confermata anche dalle previsioni per il secondo trimestre 2019 dove a parte alcuni dati in controtendenza le previsioni riflettono l’incertezza sull’esito di molte partite in corso: la Brexit, il futuro assetto europeo post elezioni, tensioni nel commercio internazionale con le sue spinte protezionistiche. Tutte queste considerazioni devono spingerci a chiedere con forza alla politica di porre nuovamente al centro del suo impegno la questione industriale per approntare tutti quegli strumenti che possano aiutare le imprese a cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e per far si che l’industria 4.0 diventi veramente parte integrante delle nostre realtà imprenditoriali. Per fare ciò occorrerà sia investire in nuovi macchinari ma soprattutto in risorse umane”.

Qualche numero valdostano, in sintesi

Per le aziende prese a campione dall’indagine migliorano le attese sulla produzione che passa dallo 0% del trimestre precedente al un +13,16% dell’attuale, e a farlo sensibilmente sono sia le industrie manifatturiere sia quelle dei servizi.

Resta positivo ma si raffredda leggermente il dato sui nuovi ordini dove dal +13,33% del trimestre precedente si passa ad un +11,11% dell’attuale. A trascinare verso il basso il dato è soprattutto il settore manifatturiero che fa registrare un dato negativo, mentre tiene ed anzi migliora seppur di poco il dato del settore dei servizi.

Frenano le attese complessive sull’export che passano da un +10% ad un +7,69%: a trascinare l’indice lievemente in basso è il settore dei servizi che fa registrare un saldo ottimisti-pessimisti negativo (-9,09%).

Le dichiarazioni di investimento delle imprese variano sensibilmente rispetto al trimestre precedente: nello specifico passa dal 31,03% al 23,33% la percentuale delle aziende del campione che ha in programma un ampliamento della capacità produttiva mentre aumenta di circa 9 punti percentuali quella riferita ad interventi di semplice sostituzione.

Anche il tasso di utilizzazione della capacità produttiva peggiora, seppur di poco, passando da un +68,41% ad un +62,80%.

Rispetto al trimestre precedente varia anche la composizione del carnet degli ordini: il 34,62% delle aziende ha ordini per meno di un mese, il 26,92% ha ordinativi per un periodo 1-3 mesi, il 38,46% ha ordini per oltre tre mesi.

Perdono terreno le attese sull’occupazione che passano da un +2,94% del trimestre precedente ad un -2,56% del trimestre attuale. Aumenta il ricorso alla CIG che interessa il 13,16% delle imprese.

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