Core informatica, il no alla firma della Fiom Cgil: “Non crediamo nel precariato senza fine”
“Non siamo stati invitati al tavolo, ma avremo continuato seguendo la nostra linea. Non firmiamo accordi dove non si stabilizzano i precari” dopo l’annuncio di Cisl e Uil, la Fiom Cgil con il suo segretario Fabrizio Graziola interviene per spiegare la posizione del sindacato. “Un’azienda di quasi 150 dipendenti, come la Core Informatica, che abbia solo una cinquantina di dipendenti a tempo indeterminato e tutti gli altri in somministrazione fa già capire quale sia la “filosofia” dell’azienda. E alla Fiom interessa unicamente che ci sia lavoro sicuro per tutti. Sulla pelle dei lavoratori niente scherzi!”.
La Fiom Cgil aveva chiesto di stabilizzare i lavoratori più anziani e un’inversione di marcia da parte dell’azienda. A”ttualmente il rapporto del numero di dipendenti diretti dell’azienda e dei somministrati, cioè tramite agenzie interinali, è quasi il doppio (1 dipendente diretto contro 2 assunti tramite agenzie interinali)”.
A firmare, come detto, sono state invece Cisl Metalmeccanici Valle d’Aosta e Uilm-Uil del Canavese, che definiscono l’accordo “un piccolo ma fondamentale passo di apertura e di collaborazione” tra “Core Informatica, ora NetCom Group, i lavoratori e le organizzazioni sindacali”.
L’intesa, innescata rispetto ad una presenza nell’unità valdostana di lavoratori interinali pari ad oltre la metà dei contratti a tempo indeterminato, prevede la stabilizzazione di 18 dipendenti, nella misura di sei per ogni anno, fino al dicembre 2023. Si verificherà così l’inversione della percentuale del numero degli occupati fissi rispetto a quelli a tempo determinato, con la concessione dei buoni pasto a tutti i dipendenti.
All’interno dell’accordo, anche la formalizzazione dell’impegno, da parte dell’azienda, “ad instaurare nuovi e più costruttivi rapporti con i lavoratori e con le organizzazioni sindacali”. Fausto Renna, segretario regionale di Cisl Metalmeccanici Valle d’Aosta, esprime soddisfazione per il risultato, ricordando che la firma giunge “a seguito di situazioni di pesante insoddisfazione” dei lavoratori. “Siamo partiti da posizioni distanti, – prosegue – ma alla fine il buon senso ha portato a questo risultato”.
“Non ci fermiamo qui – è l’ulteriore commento di Renna – anche perché quanto raggiunto ci pare veramente il minimo di quello che è un corretto rapporto tra proprietà e lavoratori; una collaborazione che se improntata sulla linea del sostegno e del dialogo non può che portare ad un clima migliore e, di conseguenza, anche ad una maggiore redditività”. Sulla stessa lunghezza d’onda, il segretario organizzativo della Uilm-Uil canavesana, Marco Iorio, che sottolinea come l’intesa “per i prossimi tre anni scongiura la perdita di posti di lavoro – troppe volte ci è stato detto che una possibilità era quella di trasferire il lavoro all’estero- e, anzi, ne aumenta il numero”.