Coronavirus, albergatori e politica chiedono misure anticrisi

04 Marzo 2020

Prima l’allarme lanciato per i conti delle strutture ricettive, poi la richiesta di sostegno.

Ma la situazione, la crisi economica che sta scatenando anche in Valle il Coronavirus, spinge il Presidente dell’Adava Filippo Gérard a tornare sul tema: “Nonostante tutte le iniziative volte a tranquillizzare e rassicurare i nostri ospiti sulla totale sicurezza della Valle d’Aosta come destinazione turistica e l’assenza al momento di pericoli reali di diffusione del coronavirus, le cancellazioni e le disdette (anche per soggiorni da svolgersi in estate) non si arrestano”.

“La situazione per le strutture turistico-ricettive valdostane sta diventando veramente preoccupante – prosegue Gérard –. Nel giro di pochissimi giorni si sono di fatto svuotate le nostre strutture, sono precipitate le presenze e i fatturati, mettendo in archivio una stagione invernale che si stava prospettando positiva e lasciando spazio solo alla preoccupazione. Purtroppo, infatti, pur capendo perfettamente le apprensioni dal punto di vista sanitario, ad oggi il panico e la psicosi collettiva sono stati più contagiosi del virus”.

Poi la richiesta: “Ora è necessario agire con prontezza mettendo in campo una serie di misure straordinarie anticrisi (in proposito abbiamo già avuto modo nei giorni scorsi di anticipare un documento al Presidente della Regione) – spiega ancora il Presidente Adava – a cui stiamo lavorando all’interno dello specifico tavolo coordinato dalla Chambre Valdôtaine. Ci preme soltanto sottolineare l’urgenza di approvare nell’immediato un provvedimento straordinario che permetta una gestione flessibile della prestazione lavorativa dei dipendenti come ad esempio l’introduzione della cassa integrazione in deroga o ammortizzatori analoghi”.

Bertschy chiede unità alla politica

Dai suoi canali social Luigi Bertschy, Assessore ai Trasporti, parla della predisposizione di un documento di sintesi che verrà esaminato dal Consiglio politiche del lavoro il prossimo 6 marzo, e aggiunge: “È fondamentale stabilire di quali margini dispone la Regione per integrare, contestualizzandole, le misure stabilite a livello nazionale. Rispetto alla possibilità di intervento dell’amministrazione regionale e bene ricordare che è oggi limitato dal regime di ordinaria amministrazione che però non preclude il potere/dovere di esercitare l’iniziativa legislativa per sottoporre all’approvazione del Consiglio sia pure sciolto un atto legislativo, quando l’iniziativa assuma, per contenuto, i caratteri dell’indifferibilità e dell’urgenza legate a situazioni eccezionali alle quali occorre prontamente e improcrastinabilmente dare seguito. È evidente che, se sarà necessario intervenire e convocare un consiglio straordinario, occorrerà il consenso del Presidente del Consiglio e la condivisione di tutti i gruppi consiliari”.

Le 5 proposte della Lega

Anche la Lega VdA chiede “misure straordinarie di sostegno a favore delle realtà colpite” e mette sul tavolo cinque proposte che “vedono il necessario coinvolgimento del ceto bancario locale e della finanziaria regionale, nonché di tutti gli operatori coinvolti”.

Anzitutto l’attivazione di un programma di sospensione dei pagamenti delle rate dei mutui agevolati previsti da leggi regionali a favore delle aziende del commercio e del turismo concessi dalla finanziaria regionale.

Poi la “creazione di un fondo speciale per la concessione di finanziamenti a tasso agevolato per fornire alle imprese colpite dall’emergenza la liquidità utile per superare l’attuale difficoltà” e quella, di concerto con il sistema dei confidi valdostani, “di un fondo di garanzia specifico per stabilizzare lo status creditizio delle imprese già esposte sul sistema bancario locale”.

Non solo, a questo il Carroccio aggiunge la necessità di creare “un Fondo di solidarietà regionale per finanziaria la cassa integrazione in deroga a favore di tutte quelle aziende colpite dall’interruzione o dalla significativa diminuzione delle attività lavorative a causa dell’emergenza” e, “con l’obiettivo di ‘salvare’ la seconda parte della stagione invernale”, chiede di lanciare “una campagna di forte scontistica sugli skipass delle società di impianti a fune definendo politiche promozionali immediate di concerto con le rappresentanze degli operatori turistici e del commercio”.

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