Coronavirus, Fisascat Cisl Valle d’Aosta: “Senza sci un crollo senza precedenti per l’economia della nostra Regione”
Dopo il Ministro Speranza, ospite domenica scorsa da Fabio Fazio, è toccato ieri al Premier Conte Giuseppe Conte, invitato da Lilli Gruber a “Otto e Mezzo”, ribadire il “No” del governo alle vacanze sulla neve. “Non è possibile consentire delle vacanze sulla neve, perché avremo la terza ondata”.
Parole non condivise dagli operatori turistici dei territori montani, in grande apprensione per ciò che comporta la posizione del Governo.
“Oltre alla perdita del fatturato del settore degli impianti a fune, bisognerebbe fare i conti con la caduta del reddito dell’indotto generato dalla filiera dell’industria della neve” ricorda oggi Henri Dondeynaz, segretario regionale Fisascat Cisl Valle d’Aosta.
“Siamo consapevoli che l’attuale momento di emergenza sanitaria resta su parametri ancora delicati. – sottolinea Dondeynaz – Siamo spaventati dalla rigidità che traspare da parte di Roma, forse poco consapevole dell’impatto economico e sociale che l’intero “sistema Montagna” produce sulle Regioni Alpine. Per la Valle d’Aosta, regione a vocazione turistica che sulla proposta neve, in virtù del proprio territorio, investe in maniera importante per posizionarsi tra le migliori realtà dell’offerta internazionale, l’intenzione prospettata dal Governo significherebbe un crollo senza precedenti per l’intera economia della nostra Regione”.
Per la Fisascat Cisl Valle d’Aosta è “difficile sostenere che un ipotetico intervento economico da parte del Governo nazionale, possa essere sufficiente a coprire il volume dell’imponente ricchezza che andrebbe persa.” Per questo l’invito al Governo regionale è di “proseguire quanto fatto sinora e perseguire ogni strada per scongiurare una chiusura totale della stagione turistica invernale”.