Cva pronta a investire 1,6 miliardi di euro per consolidare leadership rinnovabili
Obiettivo: consolidare il suo posizionamento come primario operatore rinnovabile italiano, protagonista della transizione energetica. Per arrivarci Cva ha pronti investimenti per 1,6 miliardi di euro. L’azienda ha presentato il suo piano strategico industriale 2023-2027.
Il documento, come spiega una nota, intende proseguire il “percorso di diversificazione industriale e tecnologica attraverso lo sviluppo e la realizzazione di impianti fotovoltaici, eolici e agrivoltaici (‘Altre Fer’) rafforzando così significativamente il profilo di resilienza del gruppo”. In particolare, il Piano prevede “una significativa crescita della capacità installata pure green dagli attuali 1,2 GW a 1.951 MW in tutte le regioni italiane“, mentre “dal punto di vista tecnologico, il 48% della capacità installata sarà in idroelettrico (dal 79% del 2023), il 35% in fotovoltaico, il 5% in agrivoltaico e il 12% in eolico onshore”.
In campo idroelettrico, è previsto “il revamping degli impianti di Hone II e Chavonne e la progettazione e realizzazione di un nuovo impianto a Morgex con un investimento complessivo di 330 milioni di euro”, aumentando dell’8% (+225 GWh) la produzione media annua della Cva da fonti idroelettriche. Altri 134 milioni di euro saranno investiti nella distribuzione, attraverso la controllata Deval. Gli interventi riguardano il potenziamento della rete e il miglioramento della qualità del servizio (79 milioni di euro), la sostituzione dei contatori con sistemi di smart metering di seconda generazione (17 milioni di euro) e un programma di interventi per rispondere alle richieste dei clienti (38 milioni di euro).
Per il presidente della Cva, Marco Cantamessa, “il Piano strategico-industriale al 2027 consentirà a Cva di operare da protagonista nella transizione energetica, interpretandone i principali trend attraverso un rafforzamento delle proprie competenze industriali. Ciò consentirà di porre le basi per assicurare un vantaggio competitivo sostenibile e duraturo del Gruppo e di generare un forte impatto in termini di sostenibilità”.
Il Piano prevede anche investimenti nel capo della vendita, il consolidamento della Business unit efficienza energetica e lo sviluppo di progetti di produzione di idrogeno verde, comunità energetiche e sistemi di accumulo. “Il contributo incrementale alla transizione energetica del Paese del Piano – spiega la Cva- è stimato in circa 2 milioni di tonnellate di Co2 evitate a regime ed è previsto, inoltre, l’azzeramento delle emissioni dirette entro il 2030″.
I risultati attesi a fine piano
A fine Piano, il gruppo prevede un Ebitda pari a 504,9 milioni di euro e un utile netto di 249,5 milioni di euro. La posizione finanziaria netta al 2027 è attesa a 396 milioni di euro con un rapporto Pfn/Ebitda di 0,8x. Nel periodo 2023-2027 l’azienda 100% pubblica di proprietà della Regione Valle d’Aosta stima di distribuire dividendi cumulati per 471,3 milioni di euro, sostenere oneri fiscali cumulati per 540,6 milioni di euro e 217,3 milioni di euro per oneri concessori di derivazione di acqua ad uso idroelettrico.
“La strategia industriale disegnata dal gruppo permetterà a Cva di consolidare il proprio posizionamento di primario operatore rinnovabile italiano con 2 GW di potenza installata pure green a fine 2027 e di implementare significativamente la competitività del gruppo sul mercato, – aggiunge l’amministratore delegato Giuseppe Argirò – portando a compimento la strategia di diversificazione tecnologica che ne garantirà una significativa resilienza nel medio lungo periodo consentendo di offrire, al contempo, un rilevante contributo alla transizione energetica e alla sicurezza energetica nazionale”.