Da Confartigianato Fidi Cuneo e Valfidi nasce Alpifidi

13 Ottobre 2020

Dal Monte Bianco al mar ligure: dalla fusione per incorporazione di Confartigianato Fidi Cuneo in Valfidi, nasce Alpifidi.
E’ la nuova operazione portata avanti da Valfidi, che fa seguito all’acquisizione a settembre del ramo d’azienda Valle d’Aosta di Ascomfidi Nordovest ovvero il ramo d’azienda riferito all’ex confidi CTS incorporato da Ascomfidi Nordovest nel 2015.

La delibera di fusione per incorporazione di Confartigianato Fidi Cuneo in Valfidi S.c., dei giorni scorsi, votata all’unanimità dai soci, garantirà a partire dal 1° gennaio 2021 nuove attività finanziarie di 45 milioni di euro e 5.000 nuovi soci.

Per i primi 3 mandati, ovvero per i primi 9 anni, il Consiglio di Amministrazione di Valfidi sarà composto per 2/3 da amministratori eletti nel territorio valdostano e per 1/3 da amministratori eletti nel territorio del cuneese; sempre per i primi 9 anni il Presidente del Consiglio di Amministrazione sarà nominato tra gli amministratori eletti sul territorio valdostano.
La Direzione Generale di Alpifidi  – la  sede legale, amministrativa e direzionale saranno ad Aosta –  sarà affidata all’attuale Direttore di Valfidi e la struttura organizzativa ricalcherà quella attuale di Valfidi al fine di garantire continuità operativa e di conduzione della cooperativa.

“Queste operazioni straordinarie  – spiega una nota – permettono a Valfidi di mantenere lo status di vigilato superando l’impasse creatasi ad ottobre 2019, quando confidi Valle d’Aosta (che aveva sottoscritto un accordo di aggregazione con Valfidi, condiviso con la Banca d’Italia, per addivenire ad un unico confidi valdostano) ha deciso di avviare un progetto di fusione con un confidi Umbro/Toscano”.

L’operazione porterà Valfidi a raggiungere la soglia dei 150 milioni di attività finanziarie richiesta dalla Banca d’Italia per mantenere lo status di intermediario finanziario vigilato; superare le criticità del sistema confidi legate al basso valore economico del prodotto garanzia, alle difficoltà delle banche ad interfacciarsi con confidi non intermediari finanziari ed alla disintermediazione dei confidi derivante dalle garanzie del Fondo Centrale per le PMI e a consolidare il confidi raggiungendo una soglia di volumi minima tale da rendere l’attività sostenibile. Inoltre potranno essere attivate sinergie per ottimizzare i servizi, i relativi costi garantendo economie di scala; si potrà rafforzare l’organico della società (da 15 a 25 dipendenti) per presidiare al meglio tutte le funzioni, sviluppare l’attività di assistenza verso gli imprenditori del territorio e sviluppare nuovi servizi.

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