“Decreto imprese”, dal Governo 400 miliardi di “liquidità immediata”

08 Aprile 2020

“Dal decreto di oggi arrivano 400 miliardi di liquidità per le imprese, con il #CuraItalia ne avevamo liberati 350. Parliamo di 750 miliardi, quasi la metà del nostro Pil. Lo Stato c’è e mette subito la sua potenza di fuoco nel motore dell’economia. Quando si rialza l’Italia corre”.

Così scriveva il 6 aprile su Twitter il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte poco dopo aver varato il cosiddetto “decreto imprese”, a chiusura del Cdm, parlando delle misure messe in campo a sostegno delle imprese in crisi per l’emergenza Covid-19.

Liquidità immediata

Conte ha parlato di una liquidità immediata di 400 miliardi di euro, nella fattispecie sotto forma di aiuti a tutte le imprese – sia piccole, sia grandi – e a tutte le attività che sono state obbligate alla chiusura per via dell’emergenza.

Anzitutto un nuovo rinvio di due mesi per i versamenti delle tasse e dei contributi per gli autonomi e le aziende chiuse, – il valore della misura è calcolato in circa 10 miliardi di euro – ed il rafforzamento dei “poteri speciali” per le imprese, il cosiddetto “golden power” – già applicato su settori come quello della difesa, delle telecomunicazioni, dell’energia, dell’alimentare, della sanità, delle banche e delle assicurazioni – che di fatto impedisce “scalate ostili” in Borsa da parte di soggetti stranieri.

Le garanzie alle imprese, passando per la Sace di Cassa depositi e prestiti

Le imprese a cui serve denaro per pagare gli stipendi dei dipendenti e gli altri costi fissi potranno richiedere una garanzia che sarà rimborsata dallo Stato in caso di inadempienza, permettendo così alle banche “rassicurate” di concedere i prestiti a condizioni molto vantaggiose.

Il Fondo di garanzia centrale per i prestiti alle piccole e medie imprese e Sace (società per azioni del gruppo Cassa Depositi e Prestiti) sono stati potenziati, e potranno così concedere a grandi e medie imprese le garanzie fino al 31 dicembre sui prestiti fino a 200 miliardi di euro, almeno 30 dei quali destinati alle pmi che rimarranno invece in Cassa depositi e prestiti.

Arrivare a queste garanzie dei prestiti prevede naturalmente determinate condizioni, e quelli previsti – si parla del 25% del fatturato oppure il doppio del costo del personale per prestiti fino a sei anni – sono dedicati alle imprese, anche quelle individuali e alle partite Iva, a patto che le società che inoltrano la richiesta (che dovrebbe essere a disposizione a giorni) non distribuiscano i guadagni ai soci e agli azionisti per tutto il 2020.

Per le Pmi, estesa anche ai professionisti ed alle imprese fino a 499 dipendenti, è prevista la garanzia pubblica del 100% per finanziamenti fino a 25 mila euro, del 100% – 90 a carico delle casse dello Stato e 10 dei Confidi – per somme che arrivano fino a 800mila euro e la garanzia del 90% fino a 5 milioni di euro.

Un conto totale dei finanziamenti alle imprese al quale si aggiungono altri 200 miliardi di finanziamenti aggiuntivi senza limite di fatturato e 200 miliardi – solo 50 dei quali liberati da subito – di crediti per l’export e l’internazionalizzazione delle imprese.

In sintesi

Aspettando la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il provvedimento, per come annunciato, vedrebbe lo stanziamento di 200 miliardi di prestiti con garanzie fino al 90% per tutte le imprese, senza limiti di fatturato, ai quali aggiungere 200 miliardi di destinati all’export.

A questo si aggiunge la garanzia al 100% sui prestiti per le pmi (fino a 499 dipendenti) e i professionisti. Fino alla somma di 25mila euro non ci sarà una valutazione del merito di credito, mentre fino a 800mila euro – il 90% dallo Stato e al 10% dai Confidi – senza valutazione sull’andamento aziendale. La garanzia sarà invece del 90% per gli importi fino a 5 milioni, anche in questo caso senza valutazione dell’andamento dell’azienda.

Le imprese con meno di 5mila dipendenti in Italia e un fatturato sotto gli 1,5 miliardi di euro avranno una copertura del 90% dell’importo richiesto con una procedura semplificata per l’accesso alla garanzia.

Copertura che scende all’80% per quelle imprese che hanno più di 5mila dipendenti e un fatturato che va dagli 1,5 ai 5 miliardi di euro e – a scalare – al 70% per le imprese il cui fatturato supera i 5 miliardi. La garanzia non potrà superare il 25% del fatturato 2019 o il doppio del costo del personale.

Per piccole e medie imprese, anche individuali, e le partite Iva sono stanziati 30 miliardi, con la garanzia di Sace. Operazione gratuita ma a condizione che i richiedenti non possano utilizzare – perché esaurito – il credito del Fondo Centrale di Garanzia.

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