Dopo un 2022 negativo, torna a crescere il rendimento di Fondemain
Dopo le perdite registrate nel corso del 2022, Fondemain – il fondo pensione complementare per i lavoratori operanti nel territorio regionale – è tornato a segnare dei risultati positivi. Il rendimento netto per lo scorso anno, confrontato con la rivalutazione del TFR, è stato del +3.56% per il comparto garantito, del +7.34% per quello prudente, del +8.22% per il dinamico. Il termine di confronto è il tasso di rivalutazione del TFR in azienda, che nello stesso periodo di tempo ha fatto segnare un +1.61%.
Anche il rendimento netto del primo trimestre dell’anno in corso si attesta su segni positivi: +0.19% garantito, +2.65% prudente e +4.25% dinamico (la rivalutazione del TFR in azienda è pari al +0.57%). Il rendimento netto cumulato, nei 10 anni dal 2014 al 2023, è del +11.42% per il comparto garantito, +27.7% per quello prudente e +47.06% per il dinamico, da comparare con il +26.4% di rivalutazione del TFR in azienda.
Ragioni e prospettive
Secondo i vertici del fondo, la crescita che ha “superato abbondantemente le aspettative” (seguita alla situazione del 2022 “riconducibile prevalentemente alla crescita dell’inflazione, alle forti tensioni geopolitiche, guerra in Ucraina in primis, e al ‘caro energia’”) è avvenuta “grazie soprattutto alla risalita dei listini azionari in questi ultimi cinque mesi, che sono tornati a toccare i massimi di fine 2021, nonché d’altra parte al significativo ribasso dei tassi di interesse che ha comportato il rialzo delle quotazioni dei titoli obbligazionari”.
Per il futuro, “il calo dell’inflazione e la conseguente fine delle politiche monetarie restrittive rappresentano fattori incoraggianti anche per il 2024”, ma “l’invito agli aderenti resta tuttavia alla cautela, non perdendo di vista le criticità che i mercati in questa fase hanno valutato come marginali, concentrandosi quasi esclusivamente sugli elementi positivi, ma che esistono: in particolare, il residuo rischio di recessione, la crisi climatica e, soprattutto, la notevole instabilità del quadro geopolitico che presenta numerose situazioni di crisi e incognite”.
Approvato il bilancio 2023
Negli scorsi giorni, l’assemblea dei delegati del fondo ha poi approvato il bilancio 2023. Il numero complessivo di iscritti allo scorso 31 dicembre, pari a 7.639, è cresciuto del 3% rispetto all’anno precedente, con un saldo positivo di 225 unità derivante da 440 nuove adesioni, a fronte di 215 aderenti usciti (di cui 156 per pensionamento). I datori di lavoro associati al 31 dicembre 2023 sono 426.
L’attivo netto destinato alle prestazioni (ANDP) complessivo del fondo si è attestato a 175.330.989 euro, rispetto ai 160.049.299 del bilancio 2022, con un incremento del 9.55%. Inoltre, anche per il 2023, le prestazioni erogate dal fondo – tra cui le anticipazioni (per spese sanitarie, o relative alla prima casa, o per ulteriori esigenze) – hanno rappresentato un’importante funzione di sostegno economico in favore degli iscritti, per un importo totale pari a oltre 10 milioni e mezzo di euro.
Rinnovati gli organi
Infine, l’assemblea dei delegati ha deliberato il rinnovo degli organi di amministrazione e controllo di Fondemain, che saranno in carica per li triennio maggio 2024/aprile 2027. Nel consiglio di amministrazione siederanno: Luigina Borney, Enrico Di Martino, Stefano Distilli e Roberto Francesconi (in rappresentanza dei datori di lavoro), Claudio Albertinelli (presidente uscente), Alessia Demé, Giorgio Mondardini e Corrado Oreiller (per i lavoratori). Il prossimo 31 maggio si terrà la prima riunione in cui l’organo eleggerà Presidente e Vice, che per questo mandato spetteranno, rispettivamente, alla rappresentanza dei datori di lavoro e dei lavoratori.
Il collegio sindacale, per lo stesso triennio, sarà presieduto da Katia Laurent e composto dai sindaci effettivi Luigi D’Aquino, Laura Jorioz (datori di lavoro) e Davide Casola (lavoratori, come la presidentessa). Sindaci supplenti sono Jean-Pierre Charles e Paolo D’Aquino (rispettivamente per i lavoratori e i datori di lavoro).