“Fermento”, uno studio sulle esperienze di innovazione circolare si presenta

10 Dicembre 2018

Si intitola “Fermento” ed è un rapporto di ricerca che ha l’obiettivo di fornire una prima esplorazione sulle esperienze di innovazione circolare in Valle d’Aosta, ovvero di quelle pratiche – allo stesso tempo economiche e sociali – che propongono un nuovo modello di sviluppo delle Alpi, fondato sulla rigenerazione delle sue risorse agroalimentari, turistiche e forestali.

Un fenomeno ormai di portata europea che trova terreno particolarmente florido nella storia socio-economica valdostana, la cui montagna ha subito, per decenni, uno sviluppo fondato sull’utilizzo intensivo di alcune sue risorse naturali e che ha contato su una straordinaria capacità finanziaria da parte dell’attore politico regionale.

L’uso speculativo del territorio per il turismo sciistico, l’edilizia residenziale e l’industria siderurgica e idroelettrica hanno cambiato profondamente il modo di vivere le Alpi; mentre la crisi economica ha messo in evidenza le carenze e le opportunità inesplorate del contesto produttivo valdostano, creando le condizioni per la nascita di nuovi progetti imprenditoriali.

Il rapporto – che verrà presentato giovedì 13 dicembre alle ore 17.30 presso il Salone della Bcc di via Garibaldi, ad Aosta – mette proprio in evidenza le caratteristiche economiche e sociali principali di queste imprese in cui sembrano convergere, pur con rilevanti contraddizioni, tradizione e innovazione, sostenibilità e crescita, nell’ottica di un rilancio non solo materiale, ma anche simbolico della montagna.

Gli esempi non mancano: dalla valle di Gressoney, dove due giovani laureati decidono di recuperare ettari di terreni abbandonati per coltivare le patate della tradizione Walser; al museo etnografico di Introd nel quale una start up culturale ha creato una rete tra produttori e turisti; fino all’incontaminata Valpelline, dove un intero territorio si è associato in un’offerta di turismo dolce rifiutando l’arrivo dell’Elisky.

La Valle d’Aosta sembra, quindi, essere in “fermento”, animata da decine di progetti di micro o auto impresa, che presentano tra loro alcune caratteristiche comuni.

L’esito principale del rapporto – che sarà introdotto dal professor Patrik Vesan, della Fondazione Comunitaria e dell’Università della Valle d’Aosta e presentato dal dottor Claudio Marciano, docente di “Politiche per l’Innovazione” presso l’ateneo valdostano – è il tentativo di definire i punti di contatto tra queste esperienze affinché vengano concepite come parte di un unico processo la cui estensione va, molto probabilmente, ben oltre i confini della Valle d’Aosta, per riguardare tutto l’ecosistema sociale delle Alpi.

A dare il benvenuto sarà il professor Pietro Passerin d’Entrèves, vicepresidente della Fondazione, mentre a discutere il report sarà il professor Annibale Salsa, antropologo e membro del cda dell’Università della Valle d’Aosta, già Presidente del CAI, è studioso e profondo conoscitore dell’ambiente Alpino nelle sue varie sfaccettature.

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