I commercianti bacchettano la politica, l’86% è scontento del Governo regionale
I dati, spiega il Presidente di Confcommercio VdA Graziano Dominidiato, hanno evidenziato “una ampia e grande preoccupazione del settore commercio e del terziario”, per la situazione – sia regionale sia aostana – per un quadro “da cui sono emerse forti criticità e una disaffezione nei confronti nella politica in generale”.
L’associazione dei commercianti ha infatti, questa mattina, presentato il Rapporto di ricerca “Imprese del terziario della Valle d’Aosta e scenari sociali, economici e politici della regione” – curato da Format research -, sondaggio che vuole “tastare il polso” a come i commercianti hanno sentito ascoltate o meno le proprie istanze da parte della politica.
Il sondaggio ha sentito circa mille esercenti, 400 dei quali finiti nei dati forniti, e 230 solo su Aosta, per un’intervista che ha coinvolto operatori di vari settori, associati e non a Confcommercio “Per dare parola all’intero comparto” aggiunge Dominidiato, con la l’associazione che presiede a chiedere “che ci sia, dal governo, attenzione ad una categoria che con il turismo contribuisce a circa il 64% del Pil della Regione”.
Il focus sulla Regione
Nel dettaglio, l’86% degli esercenti intervistati si dice “scontento dell’operato dell’attuale Governo della Regione in termini di azioni intraprese in favore del commercio al dettaglio e dei pubblici esercizi”, diviso in un 52% di “poco soddisfatti” e un 34% che non lo sono per nulla.
Scetticismo che deriva dalla “capacità di risposta” della politica e che, nel comune sentire degli esercenti ha come risultato il fatto che il 58% degli intervistati non confermerebbe il voto espresso alle Regionali 2018, a fronte di un 42% che metterebbe la “x” come due anni fa.
A votare un’altra lista, dividendo le categorie, sono il 67% dei commercianti al dettaglio ed il 55% dei pubblici esercizi, quindi bar e ristoranti.
Sulle motivazioni, questo 58% si scorpora in un 33% che pensa che il partito non abbia mantenuto le promesse in campagna elettorale, un 32% secondo il quale il movimento votato “ha avuto comportamenti non idonei”, mentre per il 21% il partito “non ha agito come mi aspettavo” con un 14% che invece non si rispecchia più negli ideali.
Diverse le richieste degli esercenti a piazza Deffeyes, soprattutto riguardo gli interventi per ridurre le tasse e la pressione fiscale (il 44% dei commercianti al dettaglio), per migliorare la sanità (25%) e per incentivare il turismo (il 35% dei pubblici esercizi).
Il focus sul Comune di Aosta
La situazione non è dissimile per il Capoluogo, che vede un 82% degli esercenti intervistati scontenti dell’operato della consiliatura.
Il 51% di loro si sente penalizzato da misure come le ztl e i parcheggi a pagamento, fattori che influenzerebbero negativamente l’andamento delle attività commerciali.
Preoccupazioni che si aggiungono alle difficoltà che i commercianti vedono in primis, a partire dalla pressione fiscale ritenuta eccessiva (45%), la burocrazia (41%), la concorrenza dell’eCommerce (27%), quella della grande distribuzione (23%), la contraffazione (22%) ed i problemi legati alla sicurezza (12%).
Anche se uno dei problemi più sentiti, si parla del 60% dei 230 commercianti del Capoluogo, è quello di considerare Aosta “scarsamente attrattiva dal punto di vista commerciale” (50 poco, 10 per nulla) a fronte di un 40% che la pensa diversamente (anche se il “Molto attrattiva” si ferma al 2%, il restante 38 la considera “abbastanza”).
“Alcuni punti su Aosta hanno dato risposte chiare – prosegue Domidniato -, come le ztl che hanno portato un po’ di scompenso e difficoltà alle attività commerciali. Le ‘fughe in avanti’ dell’amministrazione, che voleva aumentare le ztl, non hanno tranquillizzato gli operatori. Il parcheggio vicino alla Cogne è ottimo ma non è in una posizione comoda per chi fruisce dei servizi in città. Avevamo chiesto ci fosse la prima mezzora gratuita, come in molte città e molte risposte ci sono state date, altre sono rimaste sul tavolo degli amministratori”.
L’attenzione della politica regionale, la fiducia va alla Lega
Dato interessante è quello che si desume dalla risposta politica alle istanze degli esercenti, ovvero quanto i commercianti percepiscano l’attenzione delle formazioni politiche in Consiglio Valle, in questi ultimi due anni, alle richieste del settore.
Su questo fronte vince a mani basse la Lega VdA, che raccoglie quasi un quarto (il 24%), del favore dei 400 esercenti intervistati.
A ruota, tra i maggiori “ascoltatori” delle richieste dei commercianti segue l’Alliance Valdôtaine, che si ferma al 13%, seguita da Adu VdA (11%), MoVimento 5 stelle (11%), Stella Alpina (10%), Rete civica (9%), Union Valdôtaine (9%), Mouv’ (7%) e VdA Libra (6%).
Indicazione che però, chiude il Presidente Confcommercio, non vuole essere un “posizionamento” politico dell’associazione: “Siamo disponibili a partecipare a tutti i tavoli di lavoro – aggiunge Dominidiato -, e chi rappresenta una grande fetta del tessuto commerciale va ascoltato. Non sosteniamo nessun candidato, non ne abbiamo, non abbiamo ‘sindaci’ e ribadiamo la nostra indipendenza. Il nostro compito è quello di stimolare gli eletti perché Confcommercio, associazione viva che ha voglia di collaborare con l’intero arco politico, rimane una ‘Svizzera’, liberi da impegni e da accordi”.