I compensi dell’amministratore delegato di Cva nel mirino di Pcp

22 Maggio 2024

“Fa specie che un amministratore delegato prenda di più per una società, che possiamo considerare di secondo livello, rispetto a quella per cui è stato nominato. C’è qualcosa che non torna”.  I compensi a cui fa riferimento la consigliera regionale Chiara Minelli di Pcp sono quelli dell’Amministratore delegato di Cva, Giuseppe Argirò. Se infatti per il ruolo di guida della Compagnia valdostana delle acque il manager si trova a percepire uno “stipendio” di 50mila euro annui, in ragione di una serie di normative risalenti al 2013, per la nomina arrivata il 28 giugno 2023 di amministratore delegato di Cva Eos, controllata di Cva, il compenso arriva a 300mila euro annui. 

A spiegare il compenso dell’Amministratore di Cva, “evidentemente poco congruo all’impegno e alle responsabilità connesse alla carica” è  il presidente della Regione. Ricorda Testolin come a determinare gli importi è stato a suo tempo la legge Madia, prevedendo che “il costo annuale sostenuto per gli amministratori delle società pubbliche non possa superare l’80% costo complessivamente sostenuto nell’anno 2013”. Una norma mantenuta in via transitoria dal Tusp ( Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica) in attesa dell’emanazione del decreto del Ministro dell’Economia e Finanze che avrebbe dovuto individuare i compensi massimi parametrati a cinque fasce di classificazione, ma che ad oggi non è stato emanato.

Su Cva Eos, il presidente evidenzia come Cva “per rilanciare il proprio Piano Strategico ha riorganizzato l’assetto di EOS, separando gli impianti idroelettrici dagli impianti di produzione di energia da altre fonti rinnovabili affinché Eos potesse dar corso a una politica di investimenti in progetti di produzione di energia da altre fonti rinnovabili e cogliere possibili opportunità di operazioni di investimenti e/o partnership, anche finanziarie. Ciò al fine di consentire a Cva Eos un’accelerazione nella crescita anche in termini di potenza installata, per raggiungere e incrementare gli obiettivi previsti dal Piano Strategico 2023-2027 anche alla luce delle numerose opportunità che si possono presentare nell’ambito del Pnrr e degli obiettivi di transizione energetica fissati per il 2030.”

Un progetto che va a “costituire” –   spiega ancora il Presidente – “una parte preponderante del Piano Strategico dell’intero Gruppo Cva, per cui Cva Eos ha dovuto con urgenza iniziare a rafforzare la propria struttura organizzativa ed operativa”. Si è passati così da un organo amministrativo monocratico ad un organo collegiale, composto da tre membri “in modo di assicurare uno stretto collegamento” fra Eos e la capogruppo Cva.

I 300mila euro di compenso attribuiti a Argirò, in qualità di amministratore delegato di Eos, sono stati stabiliti dall’Assemblea dei soci “tenuto conto dei benchmark di mercato” e da parametri oggettivi come “la struttura organizzativa il volume di produzione/fatturato, la complessità del business e degli obiettivi di crescita aziendale e dei poteri e conseguenti responsabilità attribuite”.
Peraltro “lo stipendio”  chiosa ancora Testolin è “sostanzialmente più basso rispetto alla media di mercato sia con riferimento alle società di capitali paragonabili a Cva Eos che delle principali utilities, i cui compensi sono mediamente pari ad oltre il doppio”.

Parole che non convincono la consigliera Minelli. “L’amministratore delegato di Cva ha presentato domanda per la carica di amministratore Cva Eos?  Se così è stato avrebbe dovuto esserci una delibera di Giunta, che noi non abbiamo trovato. A noi sembra che le disposizioni della normativa sia quella regionale che nazionale non siano state rispettate”.

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