I Sindacati incontrano i vertici del Casinò, “no” categorico ai 264 licenziamenti

06 Marzo 2017

Un incontro lungo e faticoso, ancora interlocutorio, per un percorso che non si prospetta di facile soluzione. Queste le sensazioni all'uscita del 'faccia a faccia' tra i sindacati ed i vertice del Casinò de la Vallée. In pentola, inevitabile, bolle la spinosa questione dei 264 licenziamenti che dovrebbero portare ossigeno alle malconce casse della Casa da gioco per circa 15 milioni di euro, evitando così il tracollo.

Licenziamenti sui quali le sigle sindacali non transigono: “Abbiamo ribadito – ha spiegato Vilma Gaillard, Cgil – che i licenziamenti e la disdetta dei contratti la rimandiamo a mittente, su quello non trattiamo”. La trattativa si deve fare, chiedono i sindacati, su dati oggettivi che mancano, classico pezzo del puzzle per ricostruire l'insieme: “L'azienda dice – prosegue Gaillard – che il problema è economico e la manovra deve vedere un recupero di 12/15 milioni di euro, un percorso difficile e in salita. Non ci sottraiamo ad un confronto ma vogliamo vedere un piano industriale del Casinò, visto che è evidente che l'azienda vuole assestarsi sulle sue cifre attuali, consolidarsi, ma non ha intenzione di crescere”.

“Abbiamo chiesto il piano marketing del Casinò, il piano industriale e quello organizzativo – spiega invece Tommaso Auci, Segretario Ugl – Primo incontro – Ugl –proprio per capire come l'azienda può aumentare i propri ricavi per evitare i licenziamenti. L'obiettivo è quello di evitare qualsiasi tipo di licenziamento e trovare delle vie alternative”.

Dati che l'azienda si è impegnata a consegnare in fretta: “Abbiamo chiesto i dati per capire lo 'stato dell'arte' economico e finanziario della Casa da Gioco – è il commento invece di Giorgio Piacentini, Cisl – e su questi dovremmo ragionare per aprire un tavolo negoziale dal quale siamo però ancora molto lontani. La premessa è che dobbiamo avere comunque mandato dei lavoratori in assemblea, e con l'azienda ci vedremo la settimana prossima (il 14 marzo, ndr) perché la clessidra avanza e il tempo corre in fretta”.

“Rigettiamo i licenziamenti – chiude Claudio Albertinelli, Savt – e ci aspettiamo delle risposte da parte della proprietà. È necessario che intervengano loro per evitare ciò che sarebbe un problema sociale enorme”.

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