I sindacati sono contro il disciplinare che regola i rapporti tra la Regione e la Casinò spa

18 Dicembre 2007

La IV commissione Consiliare regionale Sviluppo economico, con 4 voti favorevoli, 3 contrari ed un astensione aveva votato il disciplinare che regola i rapporti tra l'Amministrazione regionale e la Casinò de la Vallée spa nella gestione della Casa da gioco. La Casa da gioco, potrebbe andare in liquidazione a fine anno e riscontra nel bilancio un debito di oltre 5 milioni di euro, importo che supera l'intero capitale sociale. Con l'obiettivo di riequilibrare il bilancio, nel disciplinare la quota introiti per l'azienda sale dal 48 al 60%. Da quando entrerà in vigore il Disciplinare, dunque la Regione non finanzierà più le manifestazioni né le manutenzioni straordinarie, al fine di far salire la percentuale degli introiti e l'azienda dovrà rientrare nella quota stabilita. Questi sono alcuni dei contenuti del documento all'analisi del Consiglio regionale che da questa mattina si prepara ad affrontare l'ultima maratona prima della fine dell'anno.

E proprio sul tema Casinò le organizzazioni sindacali SLC-CGIL,CISL, SAVT, UIL, SNALC in merito alle decisioni assunte dalla IV commissione regionale permanente sul nuovo disciplinare della Casa da Gioco di Saint Vincent esprimono la loro opposizione rispetto ai contenuti del testo, riaffermando le valutazioni che avevano espresso nel documento consegnato alla stessa Commissione sviluppo economico. Ritengono necessario, inoltre, una verifica complessiva che riguardi non solo il disciplinare, ma anche l'assetto societario della Società e la regolamentazione delle assunzioni.
I contenuti della lettera sono fortemente polemici e molteplici sono gli argomenti sul tavolo. SLC-CGIL,CISL, SAVT, UILCOM, SNALC prendono atto delle scelte assunte dai componenti della quarta Commissione “troppo preoccupati a mantenere un'elevata conflittualità tutta interna alla politica – si legge nella lettera – che non ha permesso di prendere in considerazione le proposte formulate dalle Organizzazioni sindacali” e giudicano tale comportamento “irresponsabile e lo ritenengono, forse troppo condizionato dall'imminente competizione elettorale”.

Per le rappresentanze sindacali il permanere di questa situazione “porterà soltanto a creare ulteriori difficoltà alla Casinò SPA, perdere altro tempo e non permetterle di costruire un vero piano industriale di rilancio dell'Azienda, deresponsabilizzando la Società ed entrando in modo sempre più pervasivo nelle scelte gestionali, dell'organizzazione del lavoro e del personale”. Nel denunciare un effettiva concertazione le OOSS “valuteranno le decisioni assunte dal Consiglio Regionale, sulla base delle quali, insieme ai Lavoratori della “Casa da Gioco” assumeranno le iniziative del caso, non escludendo il ricorso alla magistratura amministrativa per tutte le parti ritenute illegittime”.

Rispetto all'art. 12 del disciplinare che è all'analisi del Consiglio regionale “Appare singolare – scrivono – la riformulazione dell'articolo attraverso la quale, il Casinò viene sovraccaricato di oneri impropri per le manifestazioni e promozioni”. “Le politiche di sviluppo di un'area non possono essere poste a carico di un'Azienda – aggiungono – ma devono rientrare nell'azione politica che il Consiglio Regionale, in sinergia con le Amministrazioni locali interessate, deve mettere in campo per la crescita del territorio interessato”.
Rispetto a controlli ispettivi e alla video sorveglianza, non condividono l'impostazione “l'introduzione di mezzi elettronici di controllo non deve essere motivata da una logica di sospetto ma da esigenze più generali di trasparenza”.
In conclusione le rappresentanze sindacali definiscono peggiore il documento approvato in Commissione regionale perché riporta “rigidità che potevano essere superate con un documento in linea con le nuove esigenze della Casa da Gioco” rigidità che rischia “di burocratizzare e creare vincoli fortemente negativi per l'attività della Casa da Gioco, proponendo un'invadenza della politica non certo per logiche industriali od imprenditoriali”.

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