Idroelettrico, Legambiente si rivolge alla Corte dei Conti per la mancata riscossione delle sanzioni
“Quantificate i danni all’economia e all’ambiente della Valle d’Aosta e chiedete l’incasso dei milioni dovuti, prima che le sanzioni cadano in prescrizione”. A chiederlo alla Corte dei Conti è Legambiente Valle d’Aosta che nei giorni scorsi ha presentato un esposto asserendo come dal 2014 la Regione non riscuota le sanzioni per gli illeciti prelievi di acqua operati a scopo idroelettrico.
“Ne è prova un elenco di 163 violazioni accertate dal Corpo Forestale nel periodo tra il 2014 e il 2019 che risultano a tutt’oggi “in istruttoria”. – sottolinea in una nota l’Associazione – Il danno economico non è quantificato, ma si può ipotizzare che ogni sanzione “valga” decine di migliaia di euro, per un totale che potrebbe ammontare a qualche milione di euro”.
Ancor meno quantificabile è il danno “che è stato arrecato ai torrenti della regione che, talvolta per mesi, talvolta per anni, sono stati privati delle loro acque. Un corso d’acqua lasciato a secco corrisponde ad un ecosistema acquatico distrutto, che difficilmente si ricostituirà. – prosegue la nota – Un danno enorme per il nostro sistema naturale, per il paesaggio e per l’economia turistica”.