Il caro energia strangola famiglie e imprese. “Le rinnovabili unica soluzione contro gli aumenti”

01 Marzo 2022

Anche la Valle d’Aosta si trova a fare i conti con il caro energia, aggravato dall’attuale situazione internazionale. Un’impennata di costi che grava su famiglie e imprese. Lunedì 28 febbraio Confindustria Valle d’Aosta ha organizzato, a Châtillon nella sede di Cva, un incontro per fare il punto sulla crisi energetica.

Il gas naturale è la “commodity” che ha subito il rincaro maggiore. Dovuto a questioni geopolitiche sommate alla scarsità nel mercato fisico europeo, l’aumento registra un più 723%. Le cifre appaiono nel report di Confindustria VdA, presentato da Maria Giorgia De Fabritiis.

Gas naturale: 42% del mix energetico italiano

A confermare che il Paese più esposto al rincaro è l’Italia perché il suo mix energetico è composto in maggioranza da gas naturale (42%) è Enrico De Girolamo, Direttore generale di Cva. “L’Italia è in piena emergenza energetica perché il prezzo del gas è quadruplicato. Il costo dell’energia elettrica sale perché è aumentato il prezzo del gas con cui viene prodotta la maggior parte dell’elettricità”.

Giorgio Pession, Presidente e Amministratore delegato della Deval Spa, illustra i grafici relativi alla spesa per l’energia elettrica di una famiglia tipo. Il costo per kilowattora passa da 21,74 euro (anno 2019) a 46,03 euro (anno 2022). Nella composizione della bolletta 2022 la spesa per la materia prima conta per l’80,8%. Enrico De Girolamo specifica che “grazie a iniziative messe in campo da CVA Energie, quali lo sconto del 40% per il cliente domestico e il 10% per gli altri usi e alcuni contratti a prezzo fisso stipulati con la clientela business, l’aumento dei costi sostenuto dai consumatori finali è di 28,6 milioni anziché 53,9”.

Grafico DEVAL “Spesa energia elettrica famiglia tipo”

Le energie rinnovabili, unica soluzione per fronteggiare gli aumenti

“Se avessimo già raggiunto il target 2030, cioè il 72% di rinnovabili sul mix di generazione elettrica, la bolletta 2022, nonostante l’incredibile aumento del gas, sarebbe sostanzialmente pari a quella del 2019, ovvero 44 milioni di euro rispetto a 95 milioni di euro” spiega De Girolamo. “Per raggiungere l’obiettivo del 72% di energia rinnovabile occorre installare 70 GW di nuovi impianti”. Un obiettivo lontano se si considera che l’Italia è tra le ultime grandi economie europee per nuove installazioni rinnovabili ed è anche il Paese con i tempi più lunghi e i costi più alti per ottenere un’autorizzazione.

“La dimensione che abbiamo davanti è fuori scala rispetto alle nostre competenze e possibilità, anche in termini di risorse finanziarie” confessa l’Assessore allo sviluppo economico Luigi Bertschy (Nda presente all’incontro anche l’Assessore alle partecipate Luciano Caveri). L’Assessore afferma la necessità di una strategia regionale sullo sviluppo energetico. “L’idroelettrico è la fonte più sicura e dobbiamo usare questa fase di transizione per andare verso l’idrogeno”.

La voce delle imprese

La parola passa alle imprese. Interviene Monica Pirovano, Direttrice generale della Cogne Acciai Speciali. “Tutti i nostri programmi di investimento vanno verso l’efficientamento energetico”. L’idea è di installare impianti fotovoltaici sui tetti dell’impianto. “L’energia elettrica ha impattato molto. Abbiamo anche pensato di spostare la produzione nel weekend, siccome l’energia costa meno la notte, il sabato e la domenica”. A nome della Chambre Valdôtaine ha parlato il Presidente Roberto Sapia, mentre per l’Associazione Valdostana Impianti a Fune (AVIF) è intervenuto il Presidente Ferruccio Fournier preoccupato per la mole di energia consumata dagli impianti.

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